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Post: 18.785 | Città: MILANO | Età: 51 | Sesso: Maschile | Amministratore Unico Ol Mat | |
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  20/01/2014 20:50 | |
Avevo visto velocemnte l'articolo qualche giorno fa. Come sempre accade, per colpa di pochi, dei piu estremi in fatti e pensieri, poi ci vanno di mezzo tutti.
Concordo pertanto con il commento su questo articolo che ha scritto il presidente di Enduro Terapia , lo riporto qui sotto :
Enduro Terapia :
Ragazzi, non dimentichiamo che di personaggi strani ce ne è in ogni categoria. È un episodio da condannare, ok. Ma non facciamo l'errore di etichettare tutte le GEV in base al comportamento di una di queste. Sarebbe un errore madornale. Quando dicono che noi siamo tutti delinquenti per ciò che fa una piccola minoranza dei ns ci incazziamo, no? Si sono scusati (e vergognati), cosa dovrebbero fare di più? Accettiamo sinceramente le scuse, facciamo vedere loro che noi siamo tolleranti e cerchiamo dialogo e comprensione e vedrete che il rapporto anche con loro migliorerà.
Non strumentalizziamo l'accaduto, fidatevi un pelo, sarebbe un boomerang per noi.
Ho deciso, in qualità di presidente CER, di scrivere una lettera aperta al presidente di quelle GEV. Attendete e vedrete che ne trarremo molto vantaggio, ma nel modo corretto e per tutti, noi e GEV.
Non vi è alcun dubbio che il comportamento di quella GEV sia deprecabile, non importa se GEV o meno, chiunque non presti soccorso avendone la possibilità commette non solo un errore, ma dimostra poca sensibilità umana.
E' proprio questo il punto: se gli avessero detto che un escursionista a piedi si era fatto male o se uno era caduto da cavallo, è molto probabile che il comportamento dello stesso soggetto sarebbe stato diverso. Perché? Perché purtroppo il "clima" nel quale queste GEV vengono istruite è quello sbagliato, noi per loro siamo "i nemici", quelli da contrastare, da "eliminare". Tutto questo, profondamente sbagliato, ha annebbiato la lucidità di quella persona che "a caldo" ha fatto una cazzata immane. Lui è certamente "colpevole", ma non di meno lo sono coloro che questo "clima" hanno contribuito a creare. E sicuramente ce n'è anche per noi che, fino ad ora ed in linea generale come categoria (poi per fortuna ci sono sempre le eccezioni), non abbiamo fatto un granché per andare d'accordo con loro, non ci siamo sforzati più di tanto di metterci "nei loro panni" , per cercare di capire cosa "pensano loro".
Su questo sarà incentrata la mia lettera aperta e cioè, accettando le loro scuse e non strumentalizzando l'accaduto, inviterò il loro presidente ad incontrarci per cercare di "invertire la rotta", di capire che in realtà la maggioranza degli esponenti delle due categorie vuole la stessa cosa e cioè che la natura venga rispettata e che gli escursionisti si comportino bene e nelle regole. Purtroppo, per troppo tempo, abbiamo lasciato che le frange estreme delle due "fazioni" venissero a contatto ed il clima "acido" che si è creato ne è il risultato.
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