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NON NE VERREMO MAI A CAPO

Ultimo Aggiornamento: 03/11/2014 22:58
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COME CONTRASTARE NELLA LEGALITA, I MONOPOLISTI DEL CAI..CHE ORA CI TEME PIU CHE MAI


L'Eco di Bergamo

Cai, confronto con i motociclisti «Ma interessi inconciliabili»
Giovedì 30 ottobre 2014


Cai, confronto con i motociclisti
«Ma interessi inconciliabili»
Il presidente nazionale Umberto Martini dopo l’incontro con la Fmi: «Non c’è né ci sarà alcuna concessione o deroga sulla nostra posizione circa la frequentazione motorizzata contro la legge sui sentieri e mulattiere di montagna».
«L’incontro con Paolo Sesti, Presidente della Federazione motociclistica italiana, ha suscitato un dibattito molto vivo e interessante all’interno del Cai. Dopo aver seguito il percorso di riflessione interna del Comitato centrale di indirizzo e controllo, della Conferenza dei Presidenti regionali Cai e del Comitato direttivo centrale voglio portare a più ampia conoscenza le nostre posizioni» spiega Martini.

Umberto Martini
Umberto Martini
«L’incontro con il presidente della Fmi è stata un’occasione per far conoscere le ragioni e i valori del Cai a chi parte da posizioni e interessi a noi contrapposti, e certamente anche per ascoltare quelle dei motociclisti. Qualcuno, partendo dal comunicato stampa che rendeva noto l’incontro, ha sostenuto sulla stampa che da esso sia derivato un accordo: ciò è pura fantasia, non c’è né ci sarà alcuna concessione o deroga sulla nostra posizione circa la frequentazione motorizzata contro la legge sui sentieri e mulattiere di montagna. Allo stesso modo non si è mai affermato che gli interessi di escursionisti e motociclisti siano equivalenti, anzi ribadisco che sono inconciliabili».

«Ribadisco che il Cai ha sempre condotto e continuerà a condurre le proprie battaglie contro la frequentazione indiscriminata dei sentieri di montagna con i mezzi motorizzati. La realizzazione dei sentieri, come dei rifugi, è sin dall’inizio della nostra storia uno degli elementi centrali della missione del Cai. La frequentazione e la tutela delle Terre alte è per me, e per il Cai, condizionata ai principi espressi nel nuovo Bi-Decalogo, che sono prima di tutto un codice di autoregolamentazione che i nostri Soci si sono dati. Ricordo anche le Tavole di Courmayeur e la Charta di Verona» rileva il presidente del Cai.

«Il Cai è fortemente impegnato per ottenere la revisione del Codice della strada. Gli interessi in gioco sono numerosi e molte sono le lobby che faranno pressione. Tra queste vi sono quelle legate al mondo dei motori, che hanno alle spalle non solo molti motociclisti, fuoristradisti e quaddisti, ma anche grandi interessi industriali e non solo. A questo proposito pongo una questione, e cioè, in vista dell’obiettivo di ottenere la modifica del Codice della strada, considerati gli esiti delle recenti battaglie perse, non dobbiamo, ora più di prima, mettere in campo tutte le possibili strategie per la creazione di quell’ampio consenso che ci consentirà di essere ancor più incisivi per la difesa e la tutela dell’ambiente alpino? Credo di sì».

«Penso che a fianco delle giuste e dure azioni di contrasto come quelle della Lombardia e dell’Emilia-Romagna, che ho sostenuto, sostengo e sosterrò, abbiamo il dovere di continuare a spiegare e far conoscere in tutte le possibili occasioni di dialogo e confronto, anche a motociclisti e utilizzatori di mezzi motorizzati, i principi del nostro Bi-decalogo. Primo fra tutti che la montagna è un ecosistema fragile, da tutelare e che dobbiamo restituire alle future generazioni».


«Insieme alle altre associazioni ambientaliste abbiamo elaborato un documento indirizzato al presidente del Consiglio che verrà diffuso nei prossimi giorni. Nel documento, oltre a dedicare un paragrafo specifico alle Terre alte, chiediamo di modificare il Codice della strada per rendere esplicito il divieto di circolazione ai mezzi motorizzati, fuoristrada e motoslitte su sentieri e mulattiere. Chiediamo l’istituzione di un Catasto nazionale dei sentieri e delle mulattiere e che venga ridefinita la mappa di sentieri e mulattiere, anche riclassificando carrarecce, carrozzabili e strade a fondo naturale. Inoltre chiediamo di introdurre il divieto assoluto dell’uso di natanti a motore nei laghi alpini ed appenninici superiori ai 1000 metri d’altezza».

«Il Cai non ha timore né di confrontarsi in un tavolo né di intraprendere azioni di lotta. Il Cai a cui penso è quello che gestisce il confronto per non subirlo. Credo, infine, che insieme alle azioni di rete con le altre associazioni ambientaliste, confrontarsi con chi ha interessi contrapposti al nostro, senza mai derogare dai principi del Bi-decalogo, significhi mettere in atto una coraggiosa azione di sensibilizzazione e di educazione ambientale rivolta al più ampio pubblico possibile con l’obiettivo di rendere ancora più forte la nostra politica ambientale».

[Modificato da ste2765 30/10/2014 23:45]

 
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Per me è una perdita di fiato discuterne...e mi spiego meglio.

Sicuramente negli anni passati, diciamo negli ultimi 20, non si è mai cercato di sedersi ad un tavolo e discuterne. Le federazioni non si sono mai particolarmente interessate e i "cani sciolti" hanno fatto il resto.

Noi che viviamo il presente, paghiamo il conto di quello che NON è stato fatto a tempo debito. Un po' come la politica in Italia.

Una considerazione personale però la vorrei fare.
Quando giro nelle mie zone, di escursionisti, ne vedo veramente ma veramente pochi.

Son state rarissime le situazioni in cui ho "dovuto" cambiare strade per non infastidirli. Contestualmente ho notato molti sentieri ormai abbandonati, sebbene siano presenti anche nelle cartine geografiche.

Detto questo, il rispetto dei luoghi e delle persone che usufruiscono degli stessi è nel nostro comportamento da sempre.

Chi ha più testa la usi ed eviti lo scontro frontale e diretto soprattutto "sul campo"...anche se a volte è difficile.


Ciao!




 
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Gia, è proprio una perdita di tempo cercare di discuterne con loro, speriamo che chi è sopra le parti, dia la possibilità anche a chi a moto e quad, di circolare almeno su alcuni percorsi dedicati, altrimenti altro che riprendersi dalla crisi in questo settore

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31/10/2014 21:07
 
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Se dovessi esprimere un parere adesso credo verrei censurato. Mi limito a dire che quel personaggio che ha scritto quel numero imprecisato di cazzate ha dello sterco al posto del cervello. Qui chiudo e saluto gli amici.

 
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31/10/2014 21:57
 
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La cosa più irritante è il modo di porsi di questi signori, ma hanno comprato tutti i sentieri d' Italia ? Ma pensano di avere ricevuto in dono la Ragione ? Sono gli Unti dal signore?
E' evidente che questi signori , nascondendosi dietro una meschina ragione radicalecologista, sono l' espressione di un pensiero estremista e antidemocratico, si potrebbero definire fondamentalisti, in quanto estrapolano ed estremizzano solo una parte di un insieme di concetti sensati.
Mi sento , e penso tutti Noi ci sentiamo, immensamente più educati e civili di questi signori, in quanto , anche se incontrare un nugolo di persone, nei Miei boschi, che fanno caciara, raccolgono fiori e frutti su un fondo NON di loro proprietà, per non parlare dei rifiuti regolarmente abbandonati ove gli fa più comodo, mi dia immensamente fastidio, mi sforzo ( MOLTO) di sopportarli.
Parliamo anche della segnaletica dei sentieri ? Ma se io andassi nel loro giardino a dipingere sassi e tronchi e il giorno dopo li rivendicassi come Miei?
Per concludere non riesco a capire come facciano a dire senza ombra di dubbio , che loro sono il giusto e Tutti gli altri fanno parte di una associazione a delinquere.
Sono anni che dedichiamo un po del ns tempo alla pulizia dei sentieri, e mai ho visto il CAI fare lo stesso, ho visto ,invece, motociclisti,biker, cacciatori,agricoltori ecc.
Conosco personalmente associati al CAI che , pur non dicendolo, si vergognano di essere rappresentati da gente così, forse anche perchè quando non camminano sui sentieri li percorrono in sella alle loro cavalcature, come d'altronde quando non pratico fuoristrada motorizzato lo pratico semplicemente camminando, ed in entrambe i casi sento di amare e rispettare il Mio territorio.
Sono molto in......to.
Domani vado a fare fuoristrada così mi passa.

 
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01/11/2014 10:50
 
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Devo dire caro Flavio che il Tuo commento è molto sensato ed espresso nei giusti termini, Io povero plebeo mi esprimo con altri termini e ho MOLTA meno pazienza di Te. Questi pensano di essere due gradini sopra tutti e credono di avere in tasca la ragione. Comunque se li trovo in mezzo al sentiero gli passo sopra e arrivederci. Saluti a tutti. [SM=g8126] [SM=g8126] [SM=g8126] [SM=g2451835] [SM=g2451812]

 
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02/11/2014 09:30
 
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INTERESSANTE ANCHE IL PENSIERO DI ENDUROTERAPIA, CHE SI RICOLLEGA A QUELLO DI FLAVIO

E ATTENZIONE, NON TUTTI GLI ISCRITTI AL CAI, LA PENSANO COME I DIRIGENTI POLITICI DEL CAI,SONO QUESTI ULTIMI CHE HANNO BEN ALTRI INTERESSI




Enduroterapia
il vero obiettivo del CAI: noi fuorilegge, loro monopolisti della montagna

Vi siete chiesti quale sia il vero obiettivo del CAI?
Alzi la mano chi crede davvero che i dirigenti del CAI che si stracciano le vesti e gridano al disastro ambientale causato dai mezzi motorizzati che percorrono mulattiere e sentieri siano sinceri quando sostengono che a spingerli a chiedere la nostra eliminazione sia l’amore per la montagna, la natura, l’ambiente!

(abbiamo detto I DIRIGENTI del CAI, non tutti quelli del CAI. Conosciamo bene e siamo amici di tantissimi iscritti e praticanti che non ragionano così, non ci odiano affatto e ci salutano cordialmente quando li incrociamo)

Da quando esiste, 150 anni, il CAI ha sempre avuto il monopolio nella gestione della montagna e di tutto il business ad esso legato, specie quello “facile” dei contributi pubblici.
Non ci credete? Non è un problema, vi basterà leggere un nostro recentissimo post e ne avrete un assaggio: www.facebook.com/enduro.terapia/posts/326432500868923?pnr...

Fino a che i “fuoristradisti” si accontentavano di scorrazzare per i “loro” percorsi, credendo di essere “fuorilegge”, pagavano sanzioni e subivano supinamente, andava per loro tutto bene. La montagna negli ultimi 50 anni non è certo stata deteriorata dai motori, specialmente in confronto alle opere edilizie gigantesche non sempre a basso impatto (stazioni sciistiche, linee ferroviarie, etc) e soprattutto all’abbandono, vero problema ora riconosciuto da tutti.
Tutto questo i dirigenti del CAI lo sanno benissimo e la situazione era ideale, come spesso accade ai monopolisti.

Poi cosa è successo?

Quei “delinquenti”, “incivili”, “sporchi” e “puzzolenti” fuoristradisti si sono ribellati, si sono messi a contestare le sanzioni, hanno iniziato a vincere i primi ricorsi, hanno iniziato pure a sostenere di avere dei diritti!
Recentemente poi hanno fatto accordi nazionali con il Corpo Forestale dello Stato, in Emilia Romagna si sono addirittura permessi di ostacolare l’ennesimo disegno di legge regionale sulla sentieristica preparato ad arte dal CAI, hanno convinto il legislatore regionale di non essere “dei fuori legge”, si sono dati “una ripulita e una profumata”, si sono messi a fare “i bravi ragazzi”, hanno ottenuto il sostegno di tantissimi amministratori locali che hanno certificato la loro valenza turistica, sostengono di essere delle risorse per il territorio ed hanno addirittura ottenuto un ruolo attivo nel Coordinamento Centrale della Rete Escursionistica!

Allarme rosso!!!! Se questi non sono più fuorilegge e sui “nostri" sentieri ci vanno molto più di noi, stai a vedere che andranno a chiedere alle istituzioni di poter collaborare nella gestione della montagna e dei suoi percorsi e ben presto scopriranno che il CAI da tempo memorabile viene finanziato per la manutenzione e, visto che in realtà ne fanno loro (di nascosto perché erano fuori legge) molta più del CAI e soprattutto gratuitamente, vorranno la loro parte, decretando la fine del nostro monopolio!

“Capo, come si può fare?
Bisogna assolutamente che restino dei fuori-legge! Le istituzioni non potranno fare patti con dei “delinquenti”!
Si ma capo, sembra che non siano fuori legge, c’è la Costituzione Italiana, ma soprattutto questi hanno ottenuto una sentenza della Cassazione che dice che, per il Codice della Strada, sentieri e mulattiere sono strade, che facciamo?
Facile, facciamo cambiare il Codice della Strada, loro “ritorneranno ad essere fuori-legge”, non si fermeranno certo davanti a nulla, continueranno a girare e lo faranno senza targa, senza rispettare più alcuna regola (chi se ne frega dei percorsi…, a noi interessano altre cose, o no??), dimostreranno di essere incivili, nessuno potrà dare loro compiti ufficiali e men che meno sovvenzionarli e… il nostro gioco è salvo e continua!
Bravo capo, hai ragione, bisogna cambiare il codice della strada!"

Vi pare inverosimile? A noi no, sappiamo tutti che è proprio così e lo sapevamo talmente bene che più volte abbiamo detto loro che a patto che smettessero di attentare alla nostra sopravvivenza, avremmo lasciato loro tutto il malloppo, ma non si sono accontentati e forse non ci hanno nemmeno creduto.

Vi preghiamo dunque di non commettere l’errore madornale di cadere nel loro tranello! Più noi ci comportiamo correttamente e più loro vanno in crisi poiché andiamo (per loro) nella direzione sbagliata, ovvero verso la legalità e non verso il “crimine”.

Il CER ora esiste, le federazioni e le leghe sono attente e decise a far valere i nostri diritti, faremo gruppo con i costruttori, i commercianti e tutte le aziende interessate all’indotto. Ci alleeremo con i cacciatori e tutti quelli che sono con noi, con tantissimi amministratori locali che sapendo bene chi siamo e cosa realmente facciamo, con i politici che già hanno aperto gli occhi sulla realtà, non su quello che il CAI ha fatto credere loro per troppo tempo, ma occorre che la categoria mostri che siamo maturati, siamo consapevoli dei nostri doveri e dei nostri diritti e li faremo valere a tutti i livelli.

Peace&Gas!

Con legalità e rinnovato ottimismo, vi dico di nuovo: dai che ce la facciamo!

il presidente

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Leoffroad Noleggio Io sono un iscritto cai e vi dico che i sentieri che ho riaperto e ora lo riutilizzano pure loro a piedi sono parecchi , a proposito dato che il cai ha il monopolio ,come mai lascia cadere strutture della nostra storia !!!! Perché nemmeno sanno che esistono e nemmeno hanno mai visto .Stanno solo seduti nei loro uffici a Roma con il culo al caldo per chiedere contributi . Viva vivere la montagna in tutti i suoi aspetti e ricordate !!!!!, non sono i mezzi con cui si va in montagna a rovinarla ma la testa dell escursionista . Mandi mandi








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ECCO QUI UN BELL'ARTICOLO CHE DIMOSTRA QUANTO INCASSANO I DIRIGENTI DEL CAI, FACENDOLA DA PADRONA


www.regione.piemonte.it/retescursionistica/cms/index.php?option=com_content&view=article&id=378%3Aregione-piemonte-e-club-alpino-italiano&It...



Enduro Terapia tramite Enduroterapia
30 settembre ·
in Piemonte le cose per il CAI vanno molto meglio... la prima tranche di contributi pubblici è di circa 8 milioni di euro...
Ora tutti capirete quanto "ruga" a questi paladini della montagna e dell'ambiente constatare che il CER ha di fatto determinato la fine del loro monopolio.
All'inizio dell'avventura REER, in Emilia Romagna, avevamo mandato chiari segnali: voi non cercate di "ucciderci" e noi "vi lasciamo tutti i soldi". Per come si era messa la faccenda era l'unica via per salvarci.
Questi signori non hanno accettato l'offerta, hanno tentato comunque di eliminarci, non ci sono riusciti, stanno perseverando ad oltranza per cui l'offerta di allora non è più valida.
Ora, tanto per essere chiari, ci interessano anche i "vostri" soldi, non per tanto, ma perché se qualcuno deve essere pagato per fare manutenzione ai sentieri è giusto che lo sia chi lo fa davvero, e noi lo facciamo davvero!
E' chiaro ora il messaggio?
il presidente e tutto il nocciolo duro




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02/11/2014 09:46
 
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TANTISSIMI SONO I PARERI COME QUELLO DI QUESTO QUADDISTA :


8 Milioni al CAI (?) nel solo Piemonte per opere di manutenzione di tracciati e strutture in montagna????? Ed io mi perdo A PIEDI, in un bosco perchè la strada finisce e nessuno la percorre (figuriamoci manutenerla) forse da 10 anni vicino casa mia????? Ma non potrebbero dare un pò di quelle "Montagne" di soldi a chi è in grado realmente di svolgere quel compito (penso ai coltivatori che hanno bisogno di quelle strade....e anche di quei soldi; ma penso anche ai motoclub che sanno bene come pulire strade e sentieri nonché risistemarle dopo aver organizzato una motocavalcata) ????? A quale Lobby o a quale categoria di "portatori di interesse" ci dobbiamo iscrivere per poter accedere alla casta di privilegiati???? NO, NO.... se dovessero destinare quei fondi alle 2 categorie di cui sopra i lavori si farebbero realmente!, Intanto sono Fiero di essere un uomo Coldiretti e Terranostra (visto che si battono ogni giorno affinché questi diritti vengano sanciti e l'ambiente rispettato) e Amico di CER (che protegge le peculiarità del turismo fuoristradistico su due ruote....ma anche quattro quando serve). Diamoci dentro educatamente ma non demordiamo......MAI!

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non mi esprimo..

troppa monnezza

mi sono sempre stati sulle palle (gli estremisti) e continueranno starmici

pace

 
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Che tristezza , che meschinità ........
gira che ti rigira sempre sui soldi si casca.
[SM=g2451819]

 
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È sempre quello il problema... i soldi iii iii iii i!!!

 
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