INTERESSANTE ANCHE IL PENSIERO DI ENDUROTERAPIA, CHE SI RICOLLEGA A QUELLO DI FLAVIO
E ATTENZIONE, NON TUTTI GLI ISCRITTI AL CAI, LA PENSANO COME I DIRIGENTI POLITICI DEL CAI,SONO QUESTI ULTIMI CHE HANNO BEN ALTRI INTERESSI
Enduroterapia
il vero obiettivo del CAI: noi fuorilegge, loro monopolisti della montagna
Vi siete chiesti quale sia il vero obiettivo del CAI?
Alzi la mano chi crede davvero che i dirigenti del CAI che si stracciano le vesti e gridano al disastro ambientale causato dai mezzi motorizzati che percorrono mulattiere e sentieri siano sinceri quando sostengono che a spingerli a chiedere la nostra eliminazione sia l’amore per la montagna, la natura, l’ambiente!
(abbiamo detto I DIRIGENTI del CAI, non tutti quelli del CAI. Conosciamo bene e siamo amici di tantissimi iscritti e praticanti che non ragionano così, non ci odiano affatto e ci salutano cordialmente quando li incrociamo)
Da quando esiste, 150 anni, il CAI ha sempre avuto il monopolio nella gestione della montagna e di tutto il business ad esso legato, specie quello “facile” dei contributi pubblici.
Non ci credete? Non è un problema, vi basterà leggere un nostro recentissimo post e ne avrete un assaggio:
www.facebook.com/enduro.terapia/posts/326432500868923?pnr...
Fino a che i “fuoristradisti” si accontentavano di scorrazzare per i “loro” percorsi, credendo di essere “fuorilegge”, pagavano sanzioni e subivano supinamente, andava per loro tutto bene. La montagna negli ultimi 50 anni non è certo stata deteriorata dai motori, specialmente in confronto alle opere edilizie gigantesche non sempre a basso impatto (stazioni sciistiche, linee ferroviarie, etc) e soprattutto all’abbandono, vero problema ora riconosciuto da tutti.
Tutto questo i dirigenti del CAI lo sanno benissimo e la situazione era ideale, come spesso accade ai monopolisti.
Poi cosa è successo?
Quei “delinquenti”, “incivili”, “sporchi” e “puzzolenti” fuoristradisti si sono ribellati, si sono messi a contestare le sanzioni, hanno iniziato a vincere i primi ricorsi, hanno iniziato pure a sostenere di avere dei diritti!
Recentemente poi hanno fatto accordi nazionali con il Corpo Forestale dello Stato, in Emilia Romagna si sono addirittura permessi di ostacolare l’ennesimo disegno di legge regionale sulla sentieristica preparato ad arte dal CAI, hanno convinto il legislatore regionale di non essere “dei fuori legge”, si sono dati “una ripulita e una profumata”, si sono messi a fare “i bravi ragazzi”, hanno ottenuto il sostegno di tantissimi amministratori locali che hanno certificato la loro valenza turistica, sostengono di essere delle risorse per il territorio ed hanno addirittura ottenuto un ruolo attivo nel Coordinamento Centrale della Rete Escursionistica!
Allarme rosso!!!! Se questi non sono più fuorilegge e sui “nostri" sentieri ci vanno molto più di noi, stai a vedere che andranno a chiedere alle istituzioni di poter collaborare nella gestione della montagna e dei suoi percorsi e ben presto scopriranno che il CAI da tempo memorabile viene finanziato per la manutenzione e, visto che in realtà ne fanno loro (di nascosto perché erano fuori legge) molta più del CAI e soprattutto gratuitamente, vorranno la loro parte, decretando la fine del nostro monopolio!
“Capo, come si può fare?
Bisogna assolutamente che restino dei fuori-legge! Le istituzioni non potranno fare patti con dei “delinquenti”!
Si ma capo, sembra che non siano fuori legge, c’è la Costituzione Italiana, ma soprattutto questi hanno ottenuto una sentenza della Cassazione che dice che, per il Codice della Strada, sentieri e mulattiere sono strade, che facciamo?
Facile, facciamo cambiare il Codice della Strada, loro “ritorneranno ad essere fuori-legge”, non si fermeranno certo davanti a nulla, continueranno a girare e lo faranno senza targa, senza rispettare più alcuna regola (chi se ne frega dei percorsi…, a noi interessano altre cose, o no??), dimostreranno di essere incivili, nessuno potrà dare loro compiti ufficiali e men che meno sovvenzionarli e… il nostro gioco è salvo e continua!
Bravo capo, hai ragione, bisogna cambiare il codice della strada!"
Vi pare inverosimile? A noi no, sappiamo tutti che è proprio così e lo sapevamo talmente bene che più volte abbiamo detto loro che a patto che smettessero di attentare alla nostra sopravvivenza, avremmo lasciato loro tutto il malloppo, ma non si sono accontentati e forse non ci hanno nemmeno creduto.
Vi preghiamo dunque di non commettere l’errore madornale di cadere nel loro tranello! Più noi ci comportiamo correttamente e più loro vanno in crisi poiché andiamo (per loro) nella direzione sbagliata, ovvero verso la legalità e non verso il “crimine”.
Il CER ora esiste, le federazioni e le leghe sono attente e decise a far valere i nostri diritti, faremo gruppo con i costruttori, i commercianti e tutte le aziende interessate all’indotto. Ci alleeremo con i cacciatori e tutti quelli che sono con noi, con tantissimi amministratori locali che sapendo bene chi siamo e cosa realmente facciamo, con i politici che già hanno aperto gli occhi sulla realtà, non su quello che il CAI ha fatto credere loro per troppo tempo, ma occorre che la categoria mostri che siamo maturati, siamo consapevoli dei nostri doveri e dei nostri diritti e li faremo valere a tutti i livelli.
Peace&Gas!
Con legalità e rinnovato ottimismo, vi dico di nuovo: dai che ce la facciamo!
il presidente
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Leoffroad Noleggio Io sono un iscritto cai e vi dico che i sentieri che ho riaperto e ora lo riutilizzano pure loro a piedi sono parecchi , a proposito dato che il cai ha il monopolio ,come mai lascia cadere strutture della nostra storia !!!! Perché nemmeno sanno che esistono e nemmeno hanno mai visto .Stanno solo seduti nei loro uffici a Roma con il culo al caldo per chiedere contributi . Viva vivere la montagna in tutti i suoi aspetti e ricordate !!!!!, non sono i mezzi con cui si va in montagna a rovinarla ma la testa dell escursionista . Mandi mandi