Al mare gratis:lo dice la legge

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+cris+
00sabato 12 luglio 2008 18:48

L'accesso al bagnasciuga è un diritto. Lo stabilimento balneare non può impedire il passaggio né farlo pagare

Amate il mare ma non gli stabilimenti balneari e provate una sgradevole sensazione da villetta a schiera alla vista delle venti file di sdraio che vi separano dal bagnasciuga. Oppure avete semplicemente l'occasione di fare un tuffo domenicale ma non volete pagare un ombrellone come un monolocale. Insomma vorreste solo raggiungere l'acqua gratuitamente e senza gimkane. Vorreste, appunto.
Ma ogni bagnante-fai-da-te sa quanto è difficile, in molti tratti della costa italiana, trovare una spiaggia libera. O rivendicare il diritto di arrivare al mare senza pagare anche se c'è di mezzo il lido privato. Perché fare il bagno senza sentirsi uno squatter non è una pretesa ma un diritto sancito dalla legge. Che troppo spesso viene dimenticato dai concessionari degli stabilimenti.

Una legge scritta sulla sabbia

E' per questo che l'organismo di difesa dei consumatori Adiconsum rilancia sul sito la campagna per le spiagge libere. "Andare in uno stabilimento deve essere una scelta, non un obbligo imposto dalla mancanza di spiagge libere", sostiene Paolo Landi, segretario generale dell'associazione. Il problema è duplice:

la mancanza di un "un corretto equilibrio tra aree concesse ai privati e arenili direttamente fruibili",

il mancato rispetto dell'"obbligo per i titolari delle concessioni di consentire il libero e gratuito accesso e transito per il raggiungimento della battigia antistante l’area ricompresa nella concessione anche al fine della balneazione".

Sono due principi stabiliti dalla legge finanziaria per il 2007 (art. 1, commi 251 e 254 ) che in troppi casi sono rimasti lettera morta. Per prima cosa è sotto gli occhi di tutti che in molti tratti di costa il "corretto equilibrio" tra spiaggia libera e "privata" non esiste. Ma si potrebbe tollerare meglio l'occupazione dei litorali se venisse rispettato l'altro principio, il libero e gratuito accesso al mare.

I diritti del bagnante-fai-da-te

Ecco, in concreto, quali sono i diritti che ogni libero bagnante può far valere in caso di controversie con i gestori degli stabilimenti (anche rivolgendosi alla Polizia municipale o alla Capitaneria di porto):

• La battigia - intesa coma una striscia di sabbia di 5 metri che parte dal punto in cui arriva l'onda - è esclusa dalla concessione, quindi è a disposizione di tutti.

• Sulla battigia tutti possono camminare, sedersi e sdraiarsi. Dev'essere garantito il passaggio e quindi nessuno (nemmeno lo stabilimento) può occuparla con oggetti ingombranti come ombrelloni, lettini ecc. E' possibile invece appoggiare gli abiti o l'asciugamano mentre si fa il bagno.

• L'accesso al mare dev'essere sempre garantito e gratuito. Pertanto non può essere impedito il transito attraverso l'area in concessione per raggiungere la battigia né può essere richiesto un pagamento.



io personalmente preferisco le spiagge libere agli stabilimenti!se non altro cè + spazio e non si sta così ammassati..
weILL
00sabato 12 luglio 2008 22:20
Re:
+cris+, 12/07/2008 18.48:



io personalmente preferisco le spiagge libere agli stabilimenti!


Come te..


+cris+, 12/07/2008 18.48:


se non altro cè + spazio e non si sta così ammassati..


No no, è che non si paga [SM=x967710] .. e il mare è lo stesso [SM=x967708] .


E pure perchè pur abitando a Ostia, al mare non ci vado cosi' spesso.. per cui le spiagge libere nn vanno bene, deppiù [SM=x967710] .

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