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Phemt°
00martedì 15 luglio 2003 15:50
Finalmente ho scritto il bg,mi raccomando leggetelo e criticatelo in molti....
Devo migliorare!!!



Storia di un Demone

La creatura non si rese neanche conto di aver oltrepassato la sottile linea tra la vita e la morte, mentre con un gorgoglio sputava sangue e maledizioni.Uno squarcio da un orecchio all’altro, un taglio netto causato da un fendente, pose fine a tutte le sue sofferenze terrene.
Il Goblin aveva decisamente esagerato dichiarandosi padrone della tana del mezzo demone, un errore che non avrebbe potuto riparare in alcun modo…Non in questa vita almeno.
La tana non era altro che una grotta riparata dalle fronde, non molto lontana dal villaggio sottostante, ma nonostante tutto era l’unico riparo che, quest’essere dai lineamenti contorti e vagamente umani, avesse trovato nel suo vagabondare.
Il demone gettò la carcassa nel torrente che passava a cento piedi dalla grotta; non poteva permettersi di lasciare carne fresca proprio davanti alla sua dimora.In quella vallata ai confini d’Elea c’erano troppe creature che non disdegnavano affatto banchettare con i cadaveri, ed era semplicemente troppo pericoloso, anche per un guerriero abile come lui, affrontare una banda d’orchi affamati. La carcassa del goblin scivolò sull’acqua colorandola di un vivido rosso, il guerriero attese che quel che rimaneva dell’immonda creatura scendesse a valle, quanto bastava per poter tornare alla sua dimora senza altre preoccupazioni.
La giornata era quasi volta al termine e presto la fresca oscurità avrebbe preso il posto del sole cocente.Per il guerriero fu un’altra notte insonne…
Era un rinnegato, questo pensava mentre stava comodamente seduto contro il tronco di un albero solitario sulla collina antistante la grotta, costretto a vivere ai margini della civiltà a causa del suo antico retaggio demoniaco.
* * *
Una luce brillò davanti ai suoi occhi, così come accadeva ogni volta in cui ripensava al passato.
Il fuoco della vendetta gli bruciava nel petto, mentre le immagini riaffioravano confuse dal suo io più nascosto. Una carneficina, corpi straziati, capanne in fiamme, l’odore acre della carne che brucia, urla di donne e bambini, sangue…Tutto questo si ripeteva dolorosamente nella sua testa causando rabbia e frustrazione.La sua tribù… distrutta.
Sapeva chi aveva causato la scomparsa della sua stirpe, sapeva benissimo dove andare a cercare i responsabili di quel massacro, quegli uomini crudeli che non sapevano cosa avesse scatenato la furia dei loro amici silvani.Gli Elfi dei boschi erano i veri responsabili, le menti crudeli che avevano scatenato una guerra impari contro la sua tribù.Ma anche gli uomini avevano fatto la loro parte, quindi, come si ripromise il guerriero, avrebbero pagato con la vita quel massacro.Nonostante tutto però non era ancora ora di morire per mano loro, pensò il demone.
* * *
Un improvviso movimento alle sue spalle mise in all’erta il guerriero rinnegato, che si volse prontamente con le spade sguainate in entrambe le mani e gli occhi che guizzavano nell’oscurità in cerca di eventuali nemici nascosti. La tranquillità della notte sembrava essersi infranta e nell’aria aleggiava un senso di inquietudine, il cacciatore divenne consapevole di ogni rumore intorno a se.Improvvisamente due grandi occhi gialli nel sottobosco si fissarono su quelli del demone e un tasso corse fuori da un cespuglio cercando la via migliore per non affrontare quel formidabile nemico. Il guerriero rinfoderò le armi e si rilassò visibilmente tornando nella sua dimora. La notte passò infine senza altri problemi.

Il giorno seguente arrivò lento, come se la notte facesse fatica a volersene andare, portando una coltre scura di nuvole che minacciava di esplodere in un fortunale di una forza mai vista…
Il demone alzò gli occhi al cielo giusto in tempo per vedere una palla di fuoco solcare la vastità della volta celeste per andare a cadere nel bosco inoltrato, causando, in un boato di colori, fuoco e fiamme…Un incendio di proporzioni devastanti.
Più incuriosito che spaventato il guerriero corse fino ai margini del bosco per osservare con i suoi occhi quella devastazione su larga scala, fiamme si levavano altissime sopra la cima degli alberi.Il calore era talmente intenso che alcune rocce presero il rosso intenso che solo nelle vicinanze di un’area vulcanica si potevano trovare.
Gli animali in preda al terrore scappavano in ogni direzione, ma la maggior parte di loro venne travolta dall’impeto delle fiamme che consumavano qualsiasi cosa toccassero.
Enormi volute di fumo circondarono la zona, escludendo alla sua vista qualsiasi via di fuga, man mano che il calore aumentava.
Trovandosi inconsapevolmente nel fitto del bosco e ormai consapevole di non poter tornare indietro, il guerriero cercò di trovare una via di fuga dall’interno della macchia in fiamme, sicuro che se non ci fosse riuscito, avrebbe
certamente trovato, nella morte, la pace interiore che cercava ormai da anni.
Correndo all’impazzata il demone perse presto il senso dell’orientamento, cercando di evitare, per quanto gli fosse possibile, le zone in cui il calore era più intenso. La mancanza d’ossigeno assalì i suoi polmoni, mentre gli occhi cominciavano a bruciare.Il suo corpo non avrebbe retto un minuto di più, tanto che cadde in ginocchio in preda alla tosse.Il suo ventre si alzava ed abbassava freneticamente in cerca dell’ossigeno così fondamentale per ogni forma di vita. Sembrava non avere vie di scampo, quando improvvisamente si accorse di un‘ombra tra le fiamme che si aggirava indisturbata, camminando con passi lenti e cadenzati, quasi fosse invulnerabile al calore da esse generato.
“Un’illusione” pensò il demone.
Poi però la figura si avvicinò ulteriormente ed il guerriero, dapprima spaventato, rimase letteralmente stupito da ciò che vide.
La figura si rivelò essere un uomo di nero e oro vestito, con un simbolo al centro della tunica che ricordava un guerriero stilizzato.Il lungo cappuccio della veste dell’uomo era abbassato sulle spalle, cosicché il demone riuscì a scorgere ogni minimo particolare di quell’oscura presenza.
L’uomo non era molto possente, ma dal suo corpo si sprigionava un’aura di potere che non si poteva neanche sperare di contrastare. Il suo viso era magro e finiva con un mento a punta incorniciato da una folta barbetta. I suoi occhi con delle sopracciglia sottili e ben curate, erano bianchi tranne che per le pupille rosse come il sangue e di una freddezza tale che avrebbe potuto assistere alle torture più indicibili, senza scomporsi minimamente.
Sembrava quasi che la vista delle fiamme che lambivano la foresta fossero uno sfoggio del suo immenso potere.
Il demone rimase tanto affascinato dal carisma di quella figura, che si accorse a malapena che quell’uomo gli era arrivato a non meno di due passi ed ora lo fissava con i suoi occhi penetranti, con uno sguardo intenso e severo, intriso del male più profondo che il demone avesse mai percepito.
In quel preciso momento le fiamme intorno a loro vacillarono, ed un violento turbine le assalì dissipandole alla radice, lasciando le due figure affiancate immerse nella devastazione più totale.
Alberi ridotti in cumuli di cenere, molti accasciati a terra, sembravano forme di vita contorte negli spasmi della morte. Nell’aria aleggiava ancora l’odore del legno bruciato ed un vasto senso di perdita e di decadenza avvolse quell’ormai arida zona devastata e spoglia di vita.
Non conoscendo le intenzioni dell’uomo, il demone portò istintivamente le mani alle armi, con un gesto talmente veloce che avrebbe sorpreso anche il più abile degli spadaccini, l’uomo però si limitò ad osservarlo con quello sguardo duro e intenso, pronunciando, nel contempo, una serie di parole che scaturivano energia ad ogni sillaba.In un attimo il guerriero fu scaraventato addosso al tronco di un albero, a molti metri dietro di lui, spaccandolo in più parti. Il demone si rialzò a fatica, conscio che quella era una sfida al di là delle sue capacità, e constatando che l’impatto gli aveva incrinato almeno un paio di costole, e rotto almeno altre due o tre ossa, a giudicare dal dolore lancinante che gli pervadeva il corpo.
“Stolta creatura mortale, davvero tu credi di potermi affrontare con quelle ridicole armi?” esordì per la prima volta l’uomo.
“Ti ho salvato da una miserevole fine… “ disse in tono calmo, con la voce che proclamava la sua superiorità “…E nonostante tutto vorresti uccidermi, non è forse vero?”
“Tu… cosa sei?” disse allora il demone “Sei diverso da tutti gli altri umani che ho potuto osservare nel mio lungo errare…Vai ben lungi la definizione del male, posso percepirlo chiaramente.”
“Demone, tu cerchi vendetta…” affermò l’uomo
“Tu come…” ma prima che fosse in grado di concludere la frase, un cenno della mano intriso di magia gli bloccò la domanda sul nascere.
“Leggere la mente di una creatura così inferiore a me, è ben più facile che tenere tra le mani un libro e sfogliarne ogni singola pagina”
“Razza di…” esclamò il demone attirandosi lo sguardo infuriato dell’uomo
“Attento a te, stolta creatura, potrei spazzare via la tua infima vita con un cenno della mano…”
Disse l’uomo concentrandosi evocando nella mente del demone delle immagini d’una crudeltà inspiegabile, ed aggiunse “…O magari renderti immortale così da prolungare le sofferenze che posso farti infliggere dai miei sottoposti…E godere delle tue urla sbeffeggiandoti per la tua insignificante stupidità”
“Le tue offerte di sofferenza non mi fanno paura…Ormai non ho più nulla da perdere. Fa quel che vuoi di me o lasciami andare…La mia vita è ugualmente condannata” disse il demone più a se stesso che al suo interlocutore.
La cosa non sfuggì all’Uomo che, stupito di tanto coraggio di fronte a morte certa, disse infine“Tu sopravvivrai a quest’incontro, per mio volere…perché il destino che ti attende, sono sicuro, ti piacerà…“
“Non sarò schiavo di nessuno, neanche di un uomo potente e malvagio come te, se è questo che intendi fare della mia vita” urlò allora il demone con tutto il fiato che aveva in corpo.
“Tu farai ciò che ti ordinerò di fare, stolta creatura… pensi che sia così compassionevole da salvarti senza altri scopi?” la sua voce tonante percorse tutta l’area creando degli echi di potere distruttivi, facendo crollare al suolo le poche carcasse di alberi che ancora erano in piedi. E continuò
“Tu servirai la mia causa, non hai altre vie di fuga…E bada che se mi deluderai ti offrirò un oblio molto più crudele di qualsiasi scelta possa fare un carnefice… Un Oblio Eterno dal quale non potrai sfuggire in nessun modo…”
Poi alzò una mano e con un gesto seguito da una parola indecifrabile alle orecchie del demone, la magia fluì dalle dita di quello sconosciuto pronta a circondare il corpo privo di difese del guerriero.
Un’Ondata calda pervase il corpo del rinnegato, mentre sentiva nel suo io più profondo montare una rabbia inspiegabile.Durante quell’accesso oscuro d’ira i ricordi confusi riaffiorarono, ora più nitidamente che in passato, evocando in lui tutta la frustrazione accumulata in molti anni d’esilio, sfogandola con un solo impetuoso urlo di dolore.
Tutto cominciò a vorticare intorno a lui, quasi che il suo corpo fosse diventato improvvisamente il fulcro del mondo.Luci e colori si mischiavano creando un insieme di sensazioni inspiegabili prima di sprofondare nel sonno dell’incoscienza.
* * *
“Ora ricordi più chiaramente il tuo nemico?” sentì una voce beffarda nella sua mente.Ora… ricordi quelle maledette creature del bosco che hanno distrutto la tua tribù?Ricordi quei Maledetti Elfi?” la voce cambiava timbro subito dopo ogni pausa, diventando prima altisonante, poi più profonda, fino ad essere appena percettibile.
“Da questo momento sei legato al male…” sibilò infine la voce “Il Caos sarà ciò che più si avvicina alla concezione di famiglia che tu hai conosciuto…Una famiglia che da molto valore alle gerarchie e per la quale Tu, Misero Essere, sei sola carne e niente di più.
Questo è il volere del figlio di Kain…Questo è il volere di Artax.
Questo…Phemt della tribù dei Falchi Oscuri…è il Tuo Destino.”
- Fine -



Antea
00martedì 15 luglio 2003 22:27
molto molto bello, specialmente la descrizione delle scene molto ricca[SM=g27811] amvedi come lo hai reso fico Artax!ehehehe[SM=g27823]

bravo Phemt... cavolo sti elfi sono odiati da tutti[SM=g27813] [SM=g27822]
Erevain
00martedì 15 luglio 2003 22:59
troppo lungo...
lo leggerò quando me prende!!!!![SM=g27823]
Alzarok
00mercoledì 16 luglio 2003 21:26
...forse voi non avete ancora capito...troppo lungo dite...poveri mortali...QUESTO E' SOLAMENTE UN TERZO!!!!!!!!!
Kente.
00giovedì 17 luglio 2003 16:23
FICO!!! Immagino ke la scena finale sia quella in cui Artax ti fa diventare immortale, mi piace molto come l'hai resa[SM=g27811]
Vilbrand
00domenica 20 luglio 2003 22:13
vabbè, lo leggo quando me girerà... cmq te dico bravo che hai avuto la forza di scriverlo![SM=g27811]
Phemt°
00lunedì 28 luglio 2003 16:19
ma non lo legge nessuno il mio bg?????Daiiiiii leggeteloooooooo!!!!!
Raziel the undeath
00martedì 29 luglio 2003 17:19
ingorante come al solito tuo ^^

però il pezzo del tasso è fantastico....


Saeryl
00sabato 2 agosto 2003 16:48
bhè!!!
dai non è ke non lo legge nessuno, io mi ci sono fermata a leggerlo armata di pazienza e non l'ho trovato neanche tanto lungo!! (aspettate che venga pubblicato quello mio e di Zelgadis!hihihih..[SM=g27827] )
cmq bravo!! mi è piaciuto![SM=g27811]

Phemt°
00giovedì 16 ottobre 2003 13:52
Siccome stava in seconda pagina, ho ben pensato di UPPARLO, cosicchè magari qualche buon samaritano lo leggerà!!!Magari fatemi anche il grande favore di scrivere delle impressioni su tutto il racconto....Vorrei fare un libro fantasy e qst potrebbe racchiudere anche diversi dei vostri bg.... xò mi serve un parere sul mio modo di scrivere!!!!!

PLEASE HELP ME!!!!! TNX TO ALL [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]
posset
00lunedì 20 ottobre 2003 15:46
bel lavoro veramente
Phemt°
00lunedì 19 gennaio 2004 14:24
up up up up up up up up up up up up up up
Lord KHELLENDROS
00mercoledì 21 gennaio 2004 17:45
Re:
Chi e come ce lo ha portato un tronco di albero all' interno della grotta? [SM=g27820] Un tronco di albero pesicchia![SM=g27828]
Leoric Bloodfury
00venerdì 23 gennaio 2004 18:02
Bellissimo mi è piaciuto un sacco cevo dire che hai curato molto i particolari continua cosi e forse ne verrà veramente fuoti un libro!!

kanz
00domenica 25 gennaio 2004 00:33
complimenti!io l'ho fatto molto più corto!non me và pe niente de scrivè così tanto!l'importante è che me lo approvino!
Phemt°
00martedì 27 gennaio 2004 13:58
Re: Re:

Scritto da: Lord KHELLENDROS 21/01/2004 17.45
Chi e come ce lo ha portato un tronco di albero all' interno della grotta? [SM=g27820] Un tronco di albero pesicchia![SM=g27828]




Uff......[SM=g27814] [SM=g27814] [SM=g27814]
Se leggi bene ti accorgi che ho scritto che il demone si appoggia ad un tronco di un albero FUORI dalla caverna al limitare di un dirupo e....... vabbè lasciamo perdere.......

Un tronco dentro la caverna.........mica so Hulk..........[SM=g27815]
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