IL "BUCO NERO" DELLA SCOMUNICA

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pyccolo
00sabato 13 febbraio 2010 22:51
Scomunica e discriminazione entro la chiesa cattolica, come per la maggioranza delle altre confessioni religiose cristiane.
Dall'archivio
Corriere della Sera
La stanza di Montanelli


"Caro Montanelli, Mio padre, che da poco mi ha lasciato, e che era un cattolico molto piu' fervente e osservante di me (ci vuole poco), mi parlava spesso di un sacerdote, Ernesto Buonaiuti, dicendomi che la sua scomunica era l' unico "punto nero" della Chiesa.

Io faccio il medico, e non ho assolutamente tempo da dedicare a questo argomento. Potrebbe lei dirmene qualcosa o consigliarmi qualche pubblicazione su cui possa informarsi un profano come me? Io lo sento come un dovere verso mio padre... Igor Benarrivo, Roma Caro Benarrivo, Proprio in questi giorni e' uscito dai torchi dell' Editrice Rizzoli un conciso ma sostanzioso saggio di Giulio Andreotti, "I quattro del Gesu' . Storia di un' eresia", proprio su questo argomento.

Lo legga (costa anche poco: 24 mila lire), e in poche ore ne sapra' quanto basta per fare contento suo padre. Cio' che posso anticiparle io che non sono teologo, ma che ho conosciuto, sia pure in maniera non approfondita, Don Ernesto - come tutti i suoi amici continuavano a chiamare Buonaiuti anche dopo la scomunica -, posso fornirle soltanto qualche dato biografico. Buonaiuti, che era stato ordinato prete al principio del secolo, insegnava Storia del Cristianesimo all' Universita' statale di Roma e dirigeva la "Rivista delle Scienze teologiche" quando, subito dopo la prima guerra mondiale, cominciarono a cadere su di lui i primi fulmini del Sant' Uffizio dominato, come sempre, dai Gesuiti.

Il "modernismo", come si chiamava la sua scuola di pensiero, dalla quale uscivano uomini dell' altezza di Arturo Carlo Jemolo, venne considerato eresia e il suo ispiratore scomunicato.

Gravemente malato, Don Ernesto chiese di essere riammesso nella Chiesa, e la Chiesa gli pose come condizione la rinunzia alla cattedra universitaria. Buonaiuti la respinse.

Ma quella cattedra divento' un argomento di mercato quando fra lo Stato, caduto nelle mani di Mussolini, e la Chiesa cominciarono le trattative che dovevano condurre al famoso Concordato del ' 29. Uno dei punti in discussione era un articolo (non ricordo se il 5 o il 15) che impegnava lo Stato a non assumere per nessun pubblico servizio un sacerdote espulso dalla Chiesa per apostasia.

Il colpo era mirato specificamente contro Buonaiuti, il che dimostra che la Chiesa lo considerava non un pruno, ma una trave nell' occhio. Giovanni Gentile cerco' di difenderlo inducendo l' Universita' , visto che non poteva mantenerlo in cattedra, a conservargli qualche incarico amministrativo che gli assicurasse il pane. Ma quando sopravvenne l' ordine del giuramento di fedelta' al regime, lui lo respinse come aveva respinto la rinunzia volontaria alla cattedra.

E fu, per lui e la sua mamma, la fame, lenitagli solo da alcuni giornali che accettavano di pubblicare, ma con altra firma, qualche suo articolo di storia religiosa. Io lo ricordo appunto in quel periodo: era un uomo smarrito che, nonostante la scomunica, non dismise mai le sue vesti talari.
E - dicevano i suoi amici - trascorreva gran parte delle sue giornate a girare intorno alle chiese del cui rimpianto non guari' mai. Mori' subito dopo la fine della guerra. E anch' io credo - come suo padre - che la sua mancata riconsacrazione sia per la Chiesa un "buco nero", tanto piu' inesplicabile quanto piu' essa si sta dimostrando disponibile al perdono di tante altre "eresie".

In cosa consistesse quella del "modernismo", non lo so. Posso soltanto dire che ho avuto come professore di Filosofia al Liceo di Rieti un ex - sacerdote che, per aver fraternizzato e dato ospitalita' , dopo la scomunica, a Buonaiuti, ne segui' la sorte.

Questo professore, che si chiamava Olinto Marella, era un santo, e infatti e' in corso, per lui, un processo di beatificazione. Perche' si continua a tenere sotto scomunica il ricordo e il nome di Buonaiuti? Pur nella sua cristiana mitezza, l' uomo - e' vero - era indocile e ostinato. Ma, perdio, una Chiesa che ha riconsacrato un Giordano Bruno, non riconsacra un Ernesto Buonaiuti? + la domanda che, pur senza esplicitamente formularla, mi pare che si ponga anche Andreotti.*"
(il grassetto è mio)
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E' sempre semplice radiazione da un ente giuridico LA SCOMUNICA?
O E' POTERE RELIGIOSO A VITA SUI CREDENTI?

Pyccolo



Cosa succedeva a metà del secolo scorso, ovvero poco più di 65 anni fa:

E' scritto:

Mediante un avviso sacro, nel 1949, in diverse parti d'Italia il decreto del Sant'Uffizio venne reso pubblico attraverso la stampa e l'affissione di manifesti, che presentavano i punti salienti della scomunica. Un pratico esempio di questi manifesti è il seguente:

(notate il tipo di avviso: che è sacro [SM=x1061937] )

" Avviso Sacro.
Fa peccato grave e non può essere assolto.
1) Chi è iscritto al Partito Comunista.
2) Chi ne fa propaganda in qualsiasi modo.
3) Chi vota per esso e per i suoi candidati.
4) Chi scrive, legge e diffonde la stampa comunista.
5) Chi rimane nelle organizzazioni comuniste: Camera del Lavoro, Federterra, CGIL, UDI, API, ecc… È, inoltre, scomunicato e apostata: Chi, iscritto al Partito Comunista, ne accetta la dottrina atea e anticristiana; chi la difende e chi la diffonde. Queste sanzioni sono estese anche a quei partiti che fanno causa comune con il comunismo."
[SM=g7350] [SM=g7350] [SM=g7350]

Pyccolo
pyccolo
00sabato 13 febbraio 2010 23:02
Da:


nuovi sacerdoti: l'informazione libera

Il blog dell'associazione sacerdoti lavoratori sposati


venerdì, 13 giugno 2008
Il Vaticano riafferma la scomunica per le donne sacerdote

Vernd Bergann - Religion News Service

Il 30 maggio il Vaticano ha riconfermato la sua politica di sempre riguardo alle donne che cercano di diventare sacerdoti e ai vescovi che tentano di ordinarle tali, dicendo che dovranno affrontare la scomunica.
Il decreto è stato pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale del Vaticano, L'Osservatore Romano, ed è stato firmato dal prefetto della Congregazione per la Dottrina di Fede, il Cardinale William Levada.
La scomunica impedisce ai cattolici di ricevere i sacramenti o di partecipare a pubblici servizi di culto. Il decreto l’ha definita assoluta, universale e ad effetto immediato. Il diritto canonico afferma già che solo un maschio battezzato può diventare sacerdote, in parte perché Gesù scelse soltanto degli uomini come suoi apostoli.
Ma il Vaticano non era mai stato così esplicito nel condannare l’ordinamento delle donne. Il decreto ha lo scopo di salvaguardare "la natura e la validità del sacramento degli Ordini Sacri."
Gli oppositori a questa posizione della chiesa credono che il Cristo non si sia mai espresso esplicitamente contro l’ordinamento delle donne, e che scegliendo solo apostoli maschi si stesse semplicemente conformando ai costumi del suo tempo.
La controversia sul sacerdozio femminile si è intensificata negli ultimi anni, dopo la formazione del gruppo Donne Sacerdoti Cattoliche Romane nel 2002. Sebbene i tentativi di ordinare delle donne siano rari, lo scorso marzo l’arcivescovo si St. Louis, Raymond Burke, ha scomunicato tre persone per aver partecipato ad un servizio di ordinamento femminile.

sacerdotisposati.splinder.com/post/17466552/Il+Vaticano+riafferma+...
pyccolo
00sabato 13 febbraio 2010 23:10
it.wikipedia.org/wiki/Defensor_Minor#La_scomunica

SULLA SCOMUNICA CATTOLICA:



Il Defensor minor composto attorno al 1342 da Marsilio da Padova, afferma che:

"La Scomunica per la sua particolare natura non è un provvedimento semplicemente ecclesiastico ma un provvedimento che ha anche conseguenze civili. La scomunica in fin dei conti rimane spiritualmente inefficace essendo imperscrutabile la coscienza umana, tuttavia crea attorno allo scomunicato un'aureola sinistra.
Non si può giustificare la scomunica quando allontana irreversibilmente il peccatore dai sacramenti ponendolo in pratica alla mercé del demonio hoc non esset opus pastorum in aedificationem animarum sed potius in destructionem. Marsilio è contro la scomunica e contro l'uso che se ne fa: nata come misura disciplinare spirituale è invece usata per fini politici, in mano a papi poco corretti è diventata un'arma politica."

"Nell'ambito del diritto canonico cattolico, la scomunica è la più grave delle censure ecclesiastiche che possa essere comminata ad un battezzato: lo escude dalla comunione dei fedeli e lo priva di tutti i diritti e i benefici derivanti dall'appartenenza alla Chiesa, in particolare quello di amministrare e ricevere i sacramenti.

Questa censura può essere inflitta solo ad una persona fisica, laica od ecclesiastica, non ad enti e confraternite, e cessa con l'assoluzione che può e deve essere data non appena lo scomunicato si pente sinceramente della colpa commessa."

(Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.)
pyccolo
00sabato 13 febbraio 2010 23:12
SCOMUNICA COME MINACCIA



"IL cardinale Alfonso Lopez Trujillo presidente del Pontificio consiglio per la famiglia, annuncia la linea dura della Santa Sede "Scomunica" per chi pratica l'aborto, ma anche per chi fa sperimentazioni sulle cellule embrionali. E pure in questo caso la scomunica colpisce [SM=g8113] "la - donna, i medici, i ricercatori". Niente comunione, poi, per i politici cattolici che approvino leggi contrarie alla vita. Questo è quanto ha anticipato.
Che le cose debbano essere esposte in questi termini senza esitazioni hanno tutto il nostro plauso; finalmente una parola chiara. Tra le proteste rileviamo quella della senatrice Paola Binetti del Movimento per la Vita, nonché dell' Opus Dei, che si è dichiarata dispiaciuta e stupita. Per lei: "il cardinale ha sbagliato i toni. Per la Chiesa questo è un boomerang". "I toni da scomunica sono un errore". Poi continuando, in perfetto stile cattolico progressista: "Nel Vangelo il figliol prodigo ha peccato ma viene riaccolto in casa dal padre e non cacciato". Infine: "La scomunica è una sorta di sanzione disciplinare per i credenti. Mi sarei aspettata, invece, che l'accento venisse posto più su misure di accoglienza che punitive, con il riferimento ai principi della solidarietà, magnanimità e del perdono da parte della Chiesa".(...) "la Chiesa propone e non impone. La Chiesa cammina verso l'uomo, non lo esclude dal cammino".

(Famiglia & Civiltà - Il Presidente Dott.CARLO BARBIERI)
(il grassetto e smile sono miei)



Quanto sopra solo per mostrare quanto sia attuale e come sia gestita la scomunica in casa cattolica. [SM=g7364]


Pyccolo



pyccolo
00sabato 13 febbraio 2010 23:18
www.ildialogo.org/Ratzinger/donneprete682002.htm


(N° 7)Donne prete scomunicate dal vaticano:
La scomunica delle donne prete e’ un atto di "razzismo religioso"

Ccomunicato stampa del Centro Studi Teologici di Milano

di prof. Giovanni Felice Mapelli

Grave la decisione del vaticano- a fronte di tante belle parole sulla "dignità della donna" si calpesta di fatto la sua specificità e si esclude la femminilità dai carismi e dai ministeri ordinati. Non ci sono ragioni teologiche per escludere oggi le donne dal ministero se non nel pervicace maschilismo interpretativo delle scritture- con ratzinger non c’é dialogo ma sordità...

I TEOLOGI DI MILANO SI CHIEDONO,QUALE CHIESA VIENE AVANTI PER GLI ANNI DUEMILA?!
SI DOVEVA ALMENO TROVARE QUALCHE VIA DI DIALOGO E DI COMUNICAZIONE POSITIVA ANZICHE’ L’INTERDETTO.
IL VATICANO PERSISTE DUNQUE NELLA SUA OPPRESSIONE ED ESCLUSIONE DELLA DONNA, POICHE’ DANDO IL MALESEMPIO PER PRIMO, FAVORISCE LA DISCRIMINAZIONE DELLA DONNA NEGLI AMBITI SOCIALI DELLA STESSA VITA CIVILE.

COMITATO DIRETTIVO DEI TEOLOGI
Prof. Giovanni Felice Mapelli
***********************
CENTRO ECUMENICO
Via Varese,10
20121 MILANO
tel.339.52.800.21


(Grassetto e sottolineatura mie)

Vorrei chiedere se le condizioni di discriminazione di queste 7 donne siano o meno simili a quelle di ogni altro emarginato dalla propria comunità. [SM=g7366]

Pyccolo


pyccolo
00domenica 14 febbraio 2010 21:44
Sono andato a questo titolo, che c'è, ma il contenuto è oscurato:


"Un tabù sconosciuto e innominabile:

EX RELIGIOSE/I ABBANDONATI, SPESSO BARBONI E PROSTITUTE"

Questa una delle tante esperienze che danno il senso della profonda discriminazione ed emarginazione:

"dopo 8 anni che facevo parte di una comunità sono stato letteralmente sbattuto fuori con la scusa che quella non era la mia strada. ora mi ritrovo a 36 anni senza lavoro senza una casa e sopratutto con tanta rabbia nel mio cuore anche perchè entrando ho donato tutto. c'è qualche anima che mi vuole aiutare in questo mio non facile momento?"

www.vocatio2008.it/

Qualcuno potrebbe supporre che siano poche le persone discriminate.
Non è così.
Solo di preti, che han formato associazioni di protesta in tutto il mondo, se ne contano circa 150.000, oltre quelli non associati, per non parlare di suore.

E non basta.

La discriminazione è tale per chiunque la subisca e, spesso, i preti spretati subiscono emarginazione e discriminazione inaudite.

Io credo che la discriminazione vada combattuta partendo da colei che vuol dar ad intendere che non ci sia, mentre c'è ed è imperante.
Bisogna ricordare che se lo Stato non fa nulla per impedire lo scempio a madre chiesa, non c'è nessuna speranza perchè lo impedisca ad altre confessioni religiose.

Penso che la discriminazione vada denunciata su tutti i fronti religiosi.
Constato che i cattolici discriminati si sono organizzati meglio di qualunque altro gruppo religioso.

Ad ognuno le proprie conclusioni. [SM=g7366]

Saluti

Pyccolo

pyccolo
00domenica 14 febbraio 2010 22:14
Appello ex preti al presidente della repubblica


LETTERA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
tratta da "Sulla Strada" 33 (n° 1, 1995)

"Siamo un gruppo di preti sposati appartenenti all' Associazione "VOCATIO" e ci rivolgiamo a Lei perché sappiamo che la Chiesa, da sola, non potrebbe soddisfare le nostre richieste che sono di carattere civile oltre che religioso.
Il celibato obbligatorio non è stato imposto da Gesù Cristo ma dalla istituzione ecclesiastica nell' anno 1 139, durante il papato di Innocenzo II e dopo che, a partire da Pietro, erano già stati eletti sedici papi sposati.

La regola del celibato quindi è un fatto storico e umano e come tale può essere pensato, ridiscusso. modificato o almeno conosciuto dentro e fuori la chiesa in modo da rendere meno drammatiche le condizioni di coloro che se ne discostano.

Ottenere la dispensa ha significato, per molti, sottostare ad un processo durante il quale si mette in discussione la loro salute mentale. Eppure sappiamo che non sempre entrare in seminario è stata una libera scelta: molti avevano solo dieci anni.

Sappiamo anche che parecchi religiosi vivono in clandestinità il loro rapporto con una donna, demonizzato da sempre dai propri superiori e padri spirituali. Conosciamo l' esistenza di molti figli nascosti, aborti indotti ed il grave stato di miseria, solitudine ed isolamento di molte di queste persone.

E' avvenuto anche che alcuni sacerdoti si siano tolti la vita o non siano più stati in grado di seguire serenamente sulla strada del propria vocazione e questo non può lasciare indifferenti le nostre coscienze.

Formare una famiglia può essere per il prete un arricchimento di sentimenti, di conoscenza e di valori e non necessariamente una sottrazione di tempo alla realizzazione della missione pastorale . L'intero paese ne trarrebbe vantaggio.

Ciò che avviene oggi ad un sacerdote quando si sposa è distruttivo: perde casa, lavoro, contributi previdenziali, liquidazione e gli si nega anche il diritto di continuare a pregare nella comunità di appartenenza. Diviene un cittadino privo di tutele legali nel suo stesso paese. E riteniamo che la questione dei diritti civili, proprio perché dovrebbe riguardare la titolarità dei cittadini di ogni stato, possa essere affrontata indipendentemente dal numero di teorie più o meno liberanti nel campo della teologia e, più in generale, nel campo del pensiero morale.

Alcuni preti e religiosi, del resto, vengono isolati e poi allontanati dalle proprie parrocchie o congregazioni proprio per motivi di carattere dottrinale.
...
Chiediamo alla chiesa di non ignorare le innumerevoli difficoltà materiali e morali di chi si mette a cercare lavoro con titoli di studio del tutto inadeguati in un mondo completamente diverso da quello di provenienza. Accontentarsi di risposte individuali significherebbe, ancora una volta, sottostare alla logica della discriminazione piuttosto che scegliere quella della giustizia e dell' uguaglianza.

Siamo certi che un suo giudizio su questi complessi problemi potrebbe avere un grande valore di orientamento per tutti.

Ci riserviamo di mettere a Sua disposizione, se lo riterrà utile, il materiale di documentazione, che abbiamo raccolto.
Alleghiamo le firme raccolte sullo specifico tema della ricongiunzione dei contributi previdenziali, che ci sembra un primo passo sulla strada delle modifiche normative. E' stato accettato da tempo il concetto che tutti i lavoratori di questo Paese devono avere diritto a poter agganciare i contributi versati per attività diverse, ma questo purtroppo non vale ancora per noi.
Porgiamo i nostri ringraziamenti.
seguono 30 firme"


Com'è evidente queste persone vengono privati dei loro diritti e cacciati in mezzo alla strada, comportamento che ha indotto alcune ex suore alla prostituzione o, per alcuni preti, a vivere sotto i ponti.

Forse che questo dramma rivesta minore importanza dai drammi vissuti dai credenti che vengono scomunicati?
Ho notato come questi preti ammettano che la loro lotta per i diritti è la lotta che accomuna gli ostracizzati di ogni confessione religiosa. [SM=g28002]

Pyccolo
pyccolo
00lunedì 15 febbraio 2010 20:47
per chi pensa che la CC sia esente da discriminazione.


E' stato costituito un movimento internazionale per far sentire la voce dei credenti contro i soprusi e le decisioni discriminatorie della CC:


"Noi Siamo Chiesa

Il movimento "Noi Siamo Chiesa" si è costituito come realtà nazionale e internazionale a seguito della raccolta di firme in appoggio ad un “Appello del Popolo di Dio” con cui si proponeva la necessità di una riforma profonda, personale e comunitaria della Chiesa cattolica.

La raccolta delle firme ha avuto inizio in Austria nel 1995 e successivamente si è estesa a Germania, Sud Tirolo, Italia, Spagna, USA, Olanda, Belgio, Francia, Inghilterra, Portogallo e Canada. In queste nazioni nella Chiesa cattolica sono state raccolte complessivamente 2.500.000 firme di appoggio all'Appello.

Nell'ottobre del 1997 circa 500 delegati di 20 nazioni sono convenuti a Roma per consegnare a Giovanni Paolo II le firme e per affermare la loro volontà di proseguire nel cammino di un profondo rinnovamento ecclesiale in vista di una unità delle chiese cristiane confermata da un Concilio Universale.

Nell'incontro internazionale di Roma si è costituito l'International Movement "We Are Church" (IMWAC) e in Italia si è formata l'associazione "Noi Siamo Chiesa" aderente all'IMWAC.

A "Noi Siamo Chiesa" partecipano credenti che, per la loro fede nell'Evangelo, propongono la riforma della Chiesa cattolica dall'interno e in una prospettiva ecumenica.

"Noi Siamo Chiesa" è indipendente sia dalle strutture gerarchiche della Chiesa, locali o centrali, sia da ordini o congregazioni religiose di qualsiasi tipo."

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"Chiediamoci tutti che cosa Cristo si aspetta da noi piuttosto che porci il problema delle delimitazioni e dei confini tra i credenti e le loro Chiese. Preghiamo perché i cristiani , uniti nella fede nel Vangelo di Gesù, pur nella diversità del modo di praticarla, esprimano una voce concordante nei confronti di ogni fondamentalismo, per un rapporto positivo con le altre religioni e perché insieme siano affrontati i grandi problemi dell’umanità, quelli del rapporto tra il Nord ed il Sud del mondo, del riarmo e delle guerre, della tutela ovunque dei diritti umani e della tutela dell’ambiente.”
(NOI SIAMO CHIESA
aderente all’International Movement We Are Church-IMWAC)

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Commento dal forum di "noi siamo chiesa":

"Sull'obbligo di esporre il crocifisso nei luoghi pubblici

In riferimento alla laicità che lo Stato che dovrebbe assicurare, cioè: eguali diritti e doveri a tutti i cittadini, a prescindere dalle loro convinzioni in materia di fede religiosa. Vi sembra coerente con la fede cristiana, impersonificata ed amministrata con esclusivo e santissimo vicariato dal Papa e suo clero, che chi governa la chiesa cattolica debba fare pressioni sulle istituzioni italiane affinchè non vengano intaccati minimamente i propri privilegi (anzi!) in materia di educazione scolastica (insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche), i finanziamenti alle scuole private cattoliche ed alla sanità privata e tutto il resto che non sto qui ad elencare? Il crocifisso, non vi sembra che sia la punta di un iceberg, il simbolo, di questi enormi interessi? Come ci si può arrogare l'etichetta di vicario di Gesù Cristo ed essere così infedeli al Suo messaggio di libertà?"

Buona lettura [SM=g7366]

Pyccolo








pyccolo
00lunedì 15 febbraio 2010 20:57
Contro la scomunica


"Finché il Vaticano si sforzerà solamente di riportare all’ovile le «pecorelle smarrite» dei settori tradizionalisti della Chiesa, senza rimuovere anche altre scomuniche, senza rivedere gli interventi nei confronti di teologhe e di teologi riformatori e senza essere disponibile al dialogo con tutte le aree che nel mondo si impegnano per la riforma, la barca della Chiesa cattolica romana non potrà che subire pesanti sbandamenti.

Essen, 28 gennaio 2009

Prof. Dr. Norbert Scholl, Angelhofweg 24b, 69259 Wilhelmsfeld ed altre decine di primi firmatari di teologi e cattolici di base"
Max Cava
00lunedì 15 febbraio 2010 22:09
Interessante, di qualcosa ero gia a conoscenza... grazie.


Massimo [SM=g7352]
Max Cava
00lunedì 15 febbraio 2010 22:33
Non vedo come si possa riuscire a vincere una battaglia che il clero non può, per ovvie ragioni, permettersi di perdere.

Anche se, utopia, lo Stato Italiano (o altri) volesse rendere la scomunica religiosa fuorilegge, non credo possa interferire nelle questioni di uno stato straniero come in effetti é il Vaticano ed anche fosse fattibile, non cambierebbe una virgola.

Semplicemente, le scomuniche, non verrebbero più annunciate in televisione.

La svolta dovrebbe avvenire, utopia all'ennesima potenza, dall'interno......

Veramente tanto irrealizzabile, la svolta?

Certo, sarebbe una vera e propria rivoluzione.

Massimo [SM=g7352]
pyccolo
00martedì 16 febbraio 2010 14:07
Intervista a don Barbero, scomunicato.



"In molte occasioni è stato tacciato di eresia per alcune sue dichiarazioni sulla trinità e su altri dogmi. Ci spiega, in breve, la sua posizione sulla dottrina cristiana?
Sarebbe lungo rispondere, pressoché impossibile in una intervista. Nei miei libri e nei miei scritti sul blog ho documentato il mio itinerario da una concezione dogmatica-catechistica ad una fede biblica. Il cuore del mio dissenso sta in ciò che scrive Tillich: “La tradizione è buona. Il tradizionalismo è cattivo… Poche cose hanno contribuito all’irrilevanza del cristianesimo quanto la scuola di catechismo…”. Continuare a ripetere tali e quali le formule di Nicea e Calcedonia mi sembra pigrizia mentale e mancanza di senso storico.
La storicità dei linguaggi va presa sul serio. Senza tener conto della “mutevolezza storica” dell’immaginario e del linguaggio si custodiscono reliquie, ma non si annuncia un messaggio. Nei libri “Il dono dello smarrimento”, “L’ultima ruota del carro” e “Olio per la lampada” ho documentato ampiamente questa ricerca che vede moltissimi Autori e Autrici cattolici e protestanti su questi sentieri stimolanti.
Nel mio “Perché resto” riportavo alcune affermazioni in cui mi ritrovo: “A me pare possibile salvaguardare l’unanimità nella fede anche in una diversità di espressioni, vale a dire non soltanto un pluralismo teologico, ma un pluralismo delle confessioni di fede all’interno dell’unica chiesa del Cristo, al di là delle separazioni storiche tra la chiesa romana, le chiese d’Oriente e le chiese della Riforma. Anche all’interno della chiesa cattolica deve essere possibile ammettere una pluralità di confessioni di fede che non metta in pericolo l’unità della fede… Sarebbe paradossale se i testi della Rivelazione potessero essere oggetto di un’interpretazione, e noi non avessimo invece la stessa libertà per interpretare i testi della tradizione dogmatica” (CLAUDE GEFFRE’, Credere e interpretare, Queriniana, pagg. 44 e 57).
Nelle ultime diecimila notizie del mio blog ho cercato di privilegiare specialmente nei commenti biblici e nella segnalazione degli Autori e delle Autrici le opere che forniscono una saldezza dell’identità cristiana e nell’unità della fede, ripristinando la “coralità anche dissonante e divergente delle teologie”, come il Secondo Testamento, non ammansito nella cornice del canone, ci documenta. Il vero problema è che nella chiesa cattolico-romana c’è la paura ossessiva del plurale, delle differenze."
pyccolo
00martedì 16 febbraio 2010 14:16
Scomunica rispedita al mittente

"Respingo la scomunica ho agito come gli apostoli"

"Il celibato? Una regola medievale della Chiesa, 39 papi erano sposati"


"Non accettiamo la scomunica - ha detto Milingo alla conferenza stampa tenuta con i quattro vescovi - e amorevolmente la rimandiamo al nostro amato Santo Padre, perché la riconsideri". Milingo ha aggiunto di avere agito "come gli apostoli", nel nominare i vescovi, e ha esortato papa Benedetto XVI a riaccogliere i preti sposati nella Chiesa cattolica. Il gesto è stato lo strappo finale nel lungo braccio di ferro tra Milingo e le autorità ecclesiastiche, cominciato nel 2001 quando si era unito in matrimonio a un’agopunturista coreana, Maria Sung, in una cerimonia celebrata a New York dal reverendo Moon.

Il vescovo esorcista ha comunque sottolineato "l’intenzione di essere fedele alla Chiesa e di rispettare e onorare il Santo Padre", che ha ringraziato per "il suo amore fraterno". Nello stesso tempo, però, pur sostenendo di ritenersi ancora parte della chiesa, ha insistito sulla necessità che il Vaticano cambi direzione e richiami in servizio i preti sposati di tutto il mondo.

(www.repubblica.it, 27.09.2006)
pyccolo
00martedì 16 febbraio 2010 14:36
CCS NEWS ANNO 5 - NUMERO 54 - EDIZIONE 2009 - DEL 12/10/2009



"La scomunica, in realtà, si applica solo in caso di specifiche violazioni del codice religioso: eresia, scisma, violenza fisica contro il Papa, consacrazione di vescovi senza mandato pontificio, ma anche iscrizione al partito comunista o ai sindacati (Decretum, 1 luglio 1949, in Acta Apostolicae Sedis: decreto, tuttora non estinto, conosciuto anche come “la scomunica ai comunisti”).
pyccolo
00martedì 16 febbraio 2010 14:59
Illuminanti considerazione fatte dal teologo e sacerdote cattolico Severino Proietti, ovviamente discriminato.
Invito ad un'attenta riflessione.


"PREFAZIONE
NON BASTA CHIEDERE PERDONO
OCCORRE CAMBIARE IMPOSTAZIONE



Domenica 12 Marzo dell’anno giubilare 2000, con una liturgia solenne in Piazza S. Pietro Papa Giovanni Paolo II, con tutta la Curia Romana, chiedeva perdono a Dio e all’Umanità per tutte le colpe commesse dalla Chiesa Cattolica nei due millenni trascorsi. Aveva giustificato il gesto premettendo una dichiarazione che occorre fare i conti con la Storia.

Con questo studio s’intende fare i Conti della Storia con la Bibbia per controllare se le promesse che contiene siano state mantenute...

Tutti sanno quante persecuzioni e quante guerre di religione siano state compiute negli ultimi tre millenni di storia da noi conosciuti e le conseguenze che tuttora persistono nei vari strati e settori di cui è intessuta l’Umanità. Sono noti i contrasti le cui radici sono religiose, sia nel Medio Oriente, sorgenti di quasi tutti gli altri, sia in Europa, in Africa Centrale, in Cina, in India e in Indonesia, e ha lasciato l’intera umanità col fiato sospeso la tragedia dell’11 Settembre 2001 perpetrata dall’integralismo islamico di Bin Laden. Questo studio vuole indicare che per estirpare le radici di tali contrasti non basta chiedere perdono delle colpe e fare propositi di non commetterle più ma occorre riconoscere che è stato un errore d’impostazione e che sono state attribuite a Dio concezioni che sono un parto della fantasia umana e in questo errore sta la causa che ha generato tanta intransigenza e tanta violenza.
...
Occorre invece che tutti i Capi Religiosi abbiano l’umiltà di riconoscere l’infondatezza delle fedi che professano e inculcano, e abbiano anche il coraggio di dichiararlo davanti alle popolazioni sulle quali hanno tanto potere, per cercare di liberarne la coscienza dall’errore fondamentale che le tiene schiave di impostazioni errate...
..."


(Prefazione a "I conti della storia con la Bibbia", di Severino Proietti, sacerdote e teologo) (Il grassetto e dimensioni sono mie)



Una delle concezioni di estrazione umana può dirsi senza dubbio la SCOMUNICA, attraverso cui "milioni di persone" sono sprofondate in un inferno sociale.
Per attuarla essa andrebbe dimostrata in tutta la sua portata, altrimenti è da abbandonare immediatamente.




Pyccolo [SM=g8074]


pyccolo
00martedì 16 febbraio 2010 23:27
Montanelli errò alla grande nel riferirsi alla scomunica come al "Buco nero" .
Evidentemente si è candidamente purificato fino a divenire splendente e bianco come un giglio.

Un vero successo dell'evoluzione dei tempi.

Non capisco cosa mai sia passato per la testa del teologo Severino Proietti; come faccia a dire che la chiesa debba fare i conti con la storia.

Lasciamo perdere questa insignificante fesseriola da 4 centesimi, occupiamoci del dilemma vero: Cristo sulla croce o sul palo?
Sono sicuro che è notevolmente più accattivante come argomento.

Ed allora, deviando:

Cristo morì sul palo o sulla croce?

Credo che si possa dire di tutto e di più sull'argomento, tanto la scomunica non è più poi tanto nera e, dopotutto, non è certo la discriminazione che crea disagio.

E' passato il tempo delle streghe crocifisse o al palo a bruciar vive; al presente pali e croci sono solo fantasie.
Si può mai bruciare e soffrire appesi alle fantasie?
Ma dove, scherziamo?
E' tutto una favola. [SM=g7344]

Salutissimi. [SM=g7434]

Pyccolo
Aquarius83
00martedì 16 febbraio 2010 23:59
Questo lavoro è una favola.. da tenere sempre a portata di forum.. [SM=g7344]
pyccolo
00mercoledì 17 febbraio 2010 00:54
Re:
Aquarius83, 16/02/2010 23.59:

Questo lavoro è una favola.. da tenere sempre a portata di forum.. [SM=g7344]




E pensare che i vari barnabini, vendola, geronimo, caromio, carotuo, caronostro, fischietti, fiaschetti, monseppe, monsaputo, mononsapròmai,
etc. etc. (scherzo amici, non abbiatevela, ridetici che fa bene [SM=g27987] ) speravano d'aver privilegio unico a sentirsi sotto tiro, sol essi perseguitati, perseguiti, sol essi veri cristiani, ora dovran far fatica a ricredersi e capir che non sono unici nel novero dei perseguitati, con loro anche mamma mater magistra, che si preoccupa giustamente dei nascituri, un tempo utili ad appendere ed arrostire da adulti eretici, oggi utili al celibato inneggiante alla castità eterna, per uno sperato eterno potere, ma, c'è sempre un ma, quel ma eretico, apostata, quello che castra la castità e dà di piglio al palo sacro per correr ad incontrar l' ashera,il paradiso, ed impalarla, fondersi e crear il virgulto, figlio dell'eresia, speranza nuova per fugar l'inganno.

Notevole, caro acquarius, come favola, notevole e spartana.

Un carissimo saluto

Saluti alla dolce tua regina e principessa... la tua ashera, regina del tuo cielo azzurro. [SM=g7344] [SM=g7434]

Pyccolo


pyccolo
00sabato 20 febbraio 2010 12:31
Considerazioni di Severino Proietti sulla scomunica:



"Il 5 luglio 1985 su Rai Uno è stata trasmessa un'intervista al cardinale J. Ratzinger Prefetto della Congregazione della Fede e alla domanda "che cosa ne pensa della Santa Inquisizione" l'abbiamo sentito esprimere questo giudizio positivo: pur non approvando tutto però in complesso è stata utile come il servizio terapeutico che oggi si fa per i drogati! Qualificare come "servizio terapeutico" il trattamento, e che trattamento!, usato contro chi la pensava diversamente è come riconoscere valida la premessa che fece sentire agli Ebrei il dovere di eliminare Gesù, agli Imperatori Romani il dovere di eliminare i Cristiani, ai Cristiani il dovere di eliminare gli eretici, ai Mussulmani il dovere di eliminare gli Infedeli, ai Nazisti il dovere di eliminare gli Ebrei, ai Fascisti e ai Leninisti il dovere di eliminare i propri oppositori! È il principio dell'intolleranza della verità contro l'errore, di un'idea contro l'altra! ...

La contraddizione appare in tutta la sua crudezza se si confronta il metro di misura usato da Gesù nell'episodio dell'adultera e il metro di misura usato dalla Chiesa nella sua legislazione. Gesù con una delle sue frasi tipiche - "chi è senza peccato scagli la prima pietra" - compie la suprema rivoluzione contro il mosaismo e il fariseismo innalzando l'"uomo" come valore supremo secondo il suo principio "il sabato è fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato"; la chiesa istituendo la tortura, i roghi e la schiavitù annulla la rivoluzione di Gesù tornando al mosaismo e al fariseismo innalzando la "legge" e la "verità" come valore supremo. Sento i teologi gridare: "Ma la Chiesa ha ricevuto da Gesù il potere assoluto! ".Proprio? Anche quello di capovolgere la sua impostazione del concetto di autorità? e di usare la pena di morte contro chi la pensa diversamente? La risposta ce la dà Shakespeare:
"eretico è colui che accende il rogo non chi vi brucia dentro.

Anche la Chiesa, come società dei credenti, con le sue direttive morali ha rinnegato la vera originalità del pensiero di Gesù, che consiste non nell'amore anche dei nemici - come comunemente viene ripetuto: difatti nel Vecchio Testamento il libro dei Proverbi insegna che è benedetto da Dio chi dà da mangiare e da bere al proprio nemico- ma consiste nell'amore esteso all'avversario ideologico, cioè a chi sostiene una "fede diversa": qui sta il vero succo della parabola del buon samaritano.

Come ciò possa essere successo così lo illustrano i due teologi cattolici Th. e O. Sartory nel loro libro "Nell'inferno non arde il fuoco" del 1968:


"Nessuna religione del mondo (non una nella storia dell'umanità) ha così tanti milioni dì persone di diversa idea e fede sulla propria coscienza. Il Cristianesimo è la religione più omicida che si sia mai avuta. In ciò devono vivere i cristiani di oggi, essi devono "dominare" tale passato. E la vera causa di tale perversione dello spirito cristiano è la "credenza nell'inferno". Chi è convinto che Dio condanni all'inferno per tutta l'eternità una persona per la sola ragione che essa è pagana, ebrea o eretica, non può a sua volta non ritenere tutti i pagani, gli ebrei e gli eretici "privi di qualsiasi valore", indegni di esistere e di vivere. La quasi completa estinzione delle popolazioni nord e sudamericane a opera dei conquistatori "cristiani" da questo punto di vista -è perfettamente coerente. Sotto il profilo del dogma dell'inferno "battesimo o morte" è un motto legittimo".
H. Kung, dal quale abbiamo desunta la precedente citazione, così la commenta:


"A chi volesse obiettare che oggi più nessuno viene bruciato, ricordiamo:


1 - che questo non è un merito delle chiese istituzionali;
2 - che ancora oggi dei cristiani, per fanatismo religioso, condannano altri all'inferno e - come nell'Irlanda del Nord o nel Vicino Oriente - li mandano a morte
;


[SM=g7434]
pyccolo
00sabato 20 febbraio 2010 14:03
Luigi Accattoli su Antonio Thellung

"Antonio Thellung, cristiano libero e fantasioso amico, pubblica un altro libro, il più suo nel titolo, Elogio del dissenso (Edizioni la Meridiana), e lo presenta al Centro Russia ecumenica di don Sergio Mercanzin...
Antonio propone un dissenso “affettuoso” – che cioè sappia presentare le proprie ragioni senza mettere mai alla prova la comunione ecclesiale – e suggerisce alle autorità della Chiesa di accoglierlo “benevolente”. Come si farebbe in famiglia.
Sostiene che la parola scomunica, “la più anticristiana tra tutte”, dovrebbe essere “cancellata” dal linguaggio della Chiesa. Io non so se tutto ciò sia praticabile, ma dico che se lo fosse sarebbe bello. E dunque sostengo il sogno di Antonio..."







Meditazione... [SM=g8113]

Pyccolo
pyccolo
00sabato 20 febbraio 2010 14:57
Da Adista - Il Dialogo, Martedì 23 Dicembre,2008
CATTOLICI SENZA DIRITTI

di Atrio

Due pesi e due misure: nel 60.mo della dichiarazione dei diritti umani, la chiesa continua a negarli al suo interno.

Questo articolo del teologo spagnolo juan josé tamayo è stato pubblicato sul sito internet spagnolo di informazione religiosa progressista “atrio” (10/12/2008). Titolo originale: “derechos humanos en la iglesia: la incoherencia vaticana”*

La celebrazione del sessantesimo anniversario della Dichiarazione dei Diritti umani invita a riflettere sulla situazione dei diritti umani nella Chiesa Cattolica, una delle istituzioni che storicamente ha opposto maggiore resistenza alle libertà moderne.

La Legge Fondamentale dello Stato della Città del Vaticano, promulgata nel febbraio del 2001, stabilisce nel suo 1.mo articolo che “il Papa detiene nella sua persona la pienezza del potere legislativo, esecutivo e giudiziario”.

Dopo il Concilio c’era l’intenzione di scrivere una Legge Fondamentale della Chiesa, ma il progetto non andò in porto. Solo nel 1983 venne promulgato il Codice di Diritto Canonico che, sebbene sia valido solo per la Chiesa Latina, praticamente con i suoi 1752 articoli (o canoni) è la Magna Carta della Chiesa cattolica. Qui non c’è la divisione dei poteri, ma la potestà suprema: “Il vescovo della Chiesa di Roma, in forza del suo ufficio, ha potestà ordinaria suprema, piena, immediata e universale sulla Chiesa, potestà che può sempre esercitare liberamente” (can. 331).

Di conseguenza, la cultura dei diritti umani è assente dalla sua organizzazione, che si configura con una struttura bipolare (chierici e laici, Chiesa docente e Chiesa discente, gerarchia e popolo di Dio), funziona in modo gerarchico-piramidale (pastori-gregge) e rifiuta la democratizzazione sostenendo che è di istituzione divina e che ha fini spirituali. Cosa che, di primo impatto, cozza con il titolo di capo di Stato della Città del Vaticano che ostenta il papa. Per questo la trasgressione dei diritti umani nella Chiesa cattolica non è una patologia, ma una pratica strutturale, inerente al paradigma ecclesiastico attuale che non corrisponde all’intenzione del fondatore né alle origini del cristianesimo."

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> Continua


pyccolo
00sabato 20 febbraio 2010 14:59
Adista - Il Dialogo, Martedì 23 Dicembre,2008 Ore: 14:09
Il papa e i vescovi cattolici difendono i diritti umani nella società e ne denunciano la trasgressione, ma disconoscono e non rispettano i diritti dei cristiani e delle cristiane in seno alla Chiesa. Difendono la libertà nella società, ma si dimenticano della libertà cristiana, riconosciuta in molteplici forme nei testi fondamentali del cristianesimo. Come si può negare la libertà ai cristiani e alle cristiane quando Paolo di Tarso dichiara: “Cristo ci ha liberato per essere liberi” (Gal 5,1)? È l’incoerenza vaticana. Vediamone alcuni esempi.

Le donne sono escluse dal sacerdozio, dall’episcopato e dal papato e dai posti di responsabilità ecclesiale, con la giustificazione che Gesù era maschio e che può essere rappresentato solo da maschi. Si fa diventare Gesù di Nazaret un maschilista quando è stato quello che ha messo in moto il movimento egualitario di donne e uomini. La Congregazione per la Dottrina della Fede ha minacciato di scomunica il teologo nordamericano Roy Bourgeois perché ha affermato che le donne hanno la stessa dignità degli uomini per essere sacerdoti e che nella Bibbia non c’è niente che si opponga all’ordinazione delle donne. La sua risposta è stata che il sessismo e il razzismo sono peccati e che la discriminazione di genere è immorale. Come si può praticare la discriminazione contro le donne impunemente nella Chiesa cattolica quando Paolo di Tarso ha scritto, a metà del primo secolo, che “non c’è greco, né schiavo, né libero, né uomo, né donna, perché tutti sono uno in Cristo Gesù” (Gal 3,26)?

Si obbligano i sacerdoti ad essere celibi e a rinunciare al matrimonio quando teologicamente e storicamente non esiste un vincolo intrinseco fra sacerdozio e celibato. Non si riconoscono né si rispettano libertà quali quelle di espressione, ricerca, insegnamento e stampa. Ci sono decine di teologhe e teologi condannati per i loro scritti e le loro dichiarazioni pubbliche, che, inoltre, vengono obbligati a sottomettere a censura previa tutto quello che scrivono. In qualche caso, libri pubblicati “con i nullaosta” ecclesiastici vengono ritirati dal commercio. Anche l’opzione per i poveri è condannata talvolta con pene severissime, come nel caso della teologia della liberazione - demonizzata dal cardinal Ratzinger quando era prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede nell’Istruzione su alcuni aspetti della teologia della liberazione - e di alcuni suoi principali rappresentanti, per esempio Leonardo Boff. I processi contro i teologi e le teologhe non sono precisamente un esempio di trasparenza e di rispetto dei diritti umani; al contrario, gli accusati constatano come questi processi violino sistematicamente i diritti riconosciuti dalla giustizia civile. Si sentono soli davanti al pericolo, senza difesa né possibilità d’appello. Inoltre, la sentenza è dettata a priori.

E non contenta di reprimere i diritti umani all’interno della Chiesa,




"la gerarchia cattolica si oppone all’esercizio di alcuni diritti e libertà fondamentali nella società: il diritto al libero esercizio della sessualità, condannando l’omosessualità, opponendosi alla sua totale depenalizzazione e generando con le sue condanne atteggiamenti omofonici. Condanna la ricerca sulle cellule staminali embrionali a fini terapeutici, pratica che alcuni leader della Chiesa cattolica paragonano agli esperimenti nazisti nei campi di concentramento. Nega i diritti riproduttivi e sessuali delle donne.

I rappresentanti della Chiesa cattolica giocano un ruolo molto attivo contro i diritti delle donne nelle Conferenze Internazionali su Ambiente, Sviluppo e Povertà, Emancipazione della donna, ecc., facendo causa comune con altre realtà religiose integriste. Succede che, in questi casi, estendono la proibizione di questi diritti a tutti i cittadini e le cittadine. Ancor più, si oppongono alle leggi che regolano questi diritti, sollecitando che non siano rispettati, perché considerano che sono contrari alla legge naturale. Si ripete l’atteggiamento di condanna delle libertà e dei diritti umani adottato dalla gerarchia cattolica durante il secolo XIX e buona parte del XX. Sembra che la storia della Chiesa sia tornata indietro e che si sia fermata a due secoli fa."


>>>>>>>>>>>>>Continua


pyccolo
00sabato 20 febbraio 2010 15:01
Adista - Il Dialogo, Martedì 23 Dicembre,2008




"Due fatti recenti mettono a nudo l’insensibilità del Vaticano in questo campo: il suo rifiuto di firmare la convenzione dell’Onu sui diritti delle persone disabili e l’opposizione alla proposta avanzata dalla Francia alle Nazioni Unite di depenalizzare totalmente l’omosessualità nel mondo, visto che in vari Paesi l’omosessualità viene punita con la pena di morte. Non accettare la depenalizzazione implica la condanna a morte di gay e lesbiche che vivono in questi Paesi. Con il suo atteggiamento, il Vaticano sta violando in modo flagrante il primo fra tutti i diritti umani: quello alla vita. Che credibilità ha quando reclama il diritto per i non nati se legittima la pena di morte di cittadini e cittadine a causa del libero esercizio della loro sessualità?

La celebrazione del 60.mo anniversario della Dichiarazione dei Diritti Umani mi sembra una buona occasione perché la Chiesa cattolica nel suo insieme, a partire dai suoi dirigenti, faccia un “esame di coscienza” sulla violazione dei diritti umani al suo interno, manifesti un fermo proposito di ammenda, elabori una carta dei diritti e delle libertà dei credenti e metta in pratica i principi della Dichiarazione a tutti i livelli della sua organizzazione. Recentemente il Vaticano ha ampliato il catalogo dei peccati, ma non ne ha inserito uno che certamente è un “peccato mortale”: la trasgressione dei diritti umani in seno alla Chiesa."


Fine dell'articolo

Pyccolo
=omegabible=
00sabato 20 febbraio 2010 17:09
Re: Adista - Il Dialogo, Martedì 23 Dicembre,2008
pyccolo, 20/02/2010 15.01:




Fine dell'articolo

Pyccolo




Peccato!!!! [SM=g7372] [SM=g7372] [SM=g7372]

omega [SM=g8896] [SM=g8902] [SM=g8902]




pyccolo
00sabato 20 febbraio 2010 18:20
Omega, se vuoi continuo. Intanto nota a cosa anche serve la scomunica ... direi la ragione fondamentale.
[SM=g27988]


"Germania, una tassa obbligatoria
che vale una scomunica
Si chiama Kirchensteuer ed è un contributo (fino al 9 per 100 del reddito territoriale) destinato a confessioni protestanti e cattoliche

In Germania, Austria e Svizzera, invece, (salvo l'ipotesi in cui la stessa sia stata già pagata in un altro Paese europeo come nel caso in cui si presta attività lavorativa presso un'altra nazione) la tassa religiosa è fiscalmente e moralmente obbligatoria in quanto chi intende sottrarsi alla stessa può farlo soltanto distaccandosi in modo definitivo dalla Chiesa. In caso di non adempimento, quindi, scatta un dispositivo per cui la scelta (di non pagare) viene comunicata ai competenti organi che provvedono ad annullare i sacramenti ricevuti (che in sostanza equivale ad un vero e proprio sbattezzo, nel senso che si viene cancellati dal registro dei battesimali)."
(Boris Bivona -Fisco oggi -Agenzia Entrate- pubblicato il 19/05/2009)

www.kirchenaustritt.de/


Cosa fanno i quattrini, caro Omega!
Fanno venire la vista ai ciechi ed alle autorità religiose.
Se paghi non ti scomunicano.

Pyccolo
pyccolo
00sabato 20 febbraio 2010 18:50
Al caro amico Omega: su cosa sono costrette a fare le suore per ottenere di essere ascoltate...eppure qui qualcuno dice che non c'è discriminazione.



"Il vaticano e le sue donne"
Laura Raffaeli
08/06/2008
Nell'inchiesta:
DONNE E DISABILI? LA CHIESA PREFERISCE I PEDOFILI E LO IOR

Le donne per il Vaticano chi sono? Quanto valgono? E le suore quanto sono difese rispetto ai preti (soprattutto quelli pedofili)? Pare che raggiunta un certa età addirittura le suore non siano più nulla per lo "stato pontificio", figuriamoci chi non lo è! Eppure questo potente stato occidentale mette bocca su tutto ciò che è maternità, e di certo non sono inizitive prese dalle loro donne (suore).

Penso che se i bambni nel mondo non hanno più nessuno che li protegge e difende, è anche per la considerazione che la chiesa ha delle donne in generale (madri anche se non partoriscono) sempre più messe da parte.

da Televideo: "08/06/2008... Suore si incatenano presso San Pietro
Protesta di due anziane suore di clausura, che si sono incatenate davanti alla basilica di San Pietro. Le religiose, allontanate alcuni anni fa da un monastero a Camerino, sostengono di esserne state ingiustamente cacciate dopo un'uscita per curarsi. Tornate dopo due mesi, non sarebbero più state riammesse. Ora chiedono giustizia al Papa: "Santità, ci hanno cacciate e denunciate, vergogna!" dice un cartello, e un altro: "Non siamo né prostitute, né violente, né ladre né malate di mente".

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Matrimonio civile per paraplegico
dopo il no della curia Viterbo
Il vescovo ha negato in consenso seguendo una norma del diritto canonico. Alla cerimonia presente il parroco

VITERBO - Si sono sposati con rito civile in un'ospedale romano un giovane paraplegico e la fidanzata cui il vescovo di Viterbo, Lorenzo Chiarinelli, come sostengono i familiari, ha negato il matrimonio religioso per «impotenza copulativa»: un'incapacità a procreare causata da gravi lesioni riportate in un incidente stradale avvenuto circa due mesi fa. Il matrimonio è stato celebrato questa mattina dal deputato e consigliere comunale Ds di Viterbo Ugo Sposetti, delegato dal sindaco della città Giulio Marini. Accanto agli sposi c'era anche il parroco della chiesa in cui i due si sarebbero dovuti sposare con il rito religioso. Il caso è stato segnalato dal quotidiano «Il Messaggero». Dopo le nozze celebrate all'interno del «Cto» di Roma è stata organizzata una festa nuziale cui sono stati invitati anche degenti, medici e infermieri che assistono lo sposo."
www.corriere.it/cronache/08_giugno_07/matrimonio_paraplegico_viterbo_077d3190-34bf-11dd-befe-00144f02aa...


Ma nooo! Ma chi dice ste fesserie... sono cose da padri e padroni. [SM=g7366]

Pyccolo







=omegabible=
00sabato 20 febbraio 2010 18:57
Re: Omega, se vuoi continuo. Intanto nota a cosa anche serve la scomunica ... direi la ragione fondamentale.
pyccolo, 20/02/2010 18.20:

[SM=g27988]


Cosa fanno i quattrini, caro Omega!
Fanno venire la vista ai ciechi ed alle autorità religiose.
Se paghi non ti scomunicano.

Pyccolo



Il danaro è il vero Dio di questo mondo!!!!!
L'ateismo lì non esiste!!!! [SM=g7350] [SM=g7350]
Il giusto giudizio è sempre determinato dall'informazione che possediamo.
Per questo non ci dobbiamo mai stancare di sapere.
Un caro saluto.

omega [SM=g7427]


=omegabible=
00sabato 20 febbraio 2010 19:03
Re: Al caro amico Omega: su cosa sono costrette a fare le suore per ottenere di essere ascoltate...eppure qui qualcuno dice che non c'è discriminazione.
pyccolo, 20/02/2010 18.50:




"Il vaticano e le sue donne"
Laura Raffaeli
08/06/2008
Ma nooo! Ma chi dice ste fesserie... sono cose da padri e padroni. [SM=g7366]

Pyccolo






[SM=g7382] Aspè, se ritrovo un articolo, ti faccio morire!!!! [SM=g2109372] [SM=g2109372] [SM=g2109372] [SM=g2109372]

omega [SM=g7344]


=omegabible=
00sabato 20 febbraio 2010 19:22
Re: Re: Al caro amico Omega: su cosa sono costrette a fare le suore per ottenere di essere ascoltate...eppure qui qualcuno dice che non c'è discriminazione.
=omegabible=, 20/02/2010 19.03:




[SM=g7382] Aspè, se ritrovo un articolo, ti faccio morire!!!! [SM=g2109372] [SM=g2109372] [SM=g2109372] [SM=g2109372]

omega [SM=g7344]






TROVATOOOOO!!!!! [SM=g7382] [SM=g7382]




PERGINOL... pare che quest'articolo sia stato pubblicato su un quotidiano nazionale l'11 Luglio 2000

Benedetta pipì

Conferme da Ginevra e New York: Il "Perginol", usato per la fecondazione in vitro, è fatto con le urine di suore in menopausa

di Patricia Lombroso - NEW YORK

Dagli Stati uniti arrivano nuove conferme. La Serono Lab Inc., la casa farmaceutica del prodotto ormonale Perginol , utilizzato da milioni di donne per la fecondazione in vitro, sarebbe una sussidiaria del Vaticano. L'ormone somministrato durante il trattamento per la fertilità verrebbe estratto in Vaticano dall'urina di suore in menopausa.
La notizia non è frutto della satira dei Monthy Python , ma è quanto abbiamo appreso dalla rete televisiva Cnn. Tutto ciò è stato narrato dal giornalista americano Al Rocker durante la sua intervista al Larry King Show , in
occasione della pubblicazione del suo libro Avventure della paternità . Nel libro vengono descritte le procedure seguite da sua moglie Deborah durante il trattamento per la fecondazione artificiale prima di poter festeggiare la
nascita delle sue due bambine, Courtney e Leila di 11 mesi.
"Ho deciso di scrivere un libro e raccontare quanto abbiamo patito durante i mesi passati - ha dichiarato l'autore - E anche raccontare tutte le cose che prima non ti dicono. Un prodotto che ci hanno somministrato è il Perginol. Risulta che la casa farmaceutica che lo produce sia una sussidiaria di una compagnia del Vaticano. E la ragione - ha proseguito Rocker - è la seguente:
l'ormone Fhs (Follicol Stimulate Hormone) viene estratto dalle urine di alcune suore donatrici in menopausa che vivono nel Vaticano". L'intervistatore, Larry King, ha reagito allibito alla notizia. Il giornalista autore del libro ha però continuato: "Hai ragione a scandalizzarti. Aggiungo anche che si tratta di un trattamento molto dispendioso. Sarebbe stato più economico affittarsi una suora e raccogliere noi la sua urina. Ora, alla fine, sono un padre felice, con Courtney e Leila, ma è stata un'avventura degna di essere descritta".
La Serono Laboratory Inc. è una casa farmaceutica svizzera con sede a Ginevra, ma con una sussidiaria a Boston, nello stato del Massachussetts.

Produce due prodotti per il trattamento della fecondazione in vitro: il Perginol (ph), con iniezioni a vari dosaggi da effettuare ciclicamente e con prezzi diversi, che variano da paese a paese; e il Gonal/F, che viene estratto utilizzando le tecniche dell'ingegneria biologica. I prezzi oscillano dai 29 dollari a scatola sino ai 207 dollari.
Caroline Castel, manager della Serono Lab. Inc., dirige a Boston la sezione relazioni pubbliche. Intervistata telefonicamente sull'argomento della compartecipazione societaria del Vaticano per la produzione del Perginol
(ph) a scopi di fecondazione in vitro, così ci ha risposto: "Il rapporto della Serono con il Vaticano esisteva alcuni anni fa, ma ora non più. Il responsabile a Ginevra, Edmondo Ferri, potrà dirle la storia con precisione". Purtroppo il "signor Ferri" è irreperibile, e bisogna accontentarsi della signora Castel: "Per quanto ne sappiamo, esiste soltanto questo aspetto folkloristico: la casa farmaceutica impiega l'urina di suore in menopausa che abitano in Vaticano".
La Castel ci spiega la funzione di stimolatore della fertilità del Perginol, utilizzato per la fecondazione in vitro: "L'ormone, somministrato in vari dosaggi, ha una duplice azione: stimola la produzione ormonale del follicolo
e contemporaneamente avviene la luteinizzazione della produzione ovarica.
Per questo le iniziali Fhs". Ma questo ordine di suore donatrici è in Vaticano? "Sì. Ma è risaputo", aggiunge, confermando la tesi descritta dall'autore Al Rocker. Avete forse obiezioni a che si pubblicizzi questo aspetto del Perginol ? "No - risponde la signora Castel - Anzi. Per noi costituisce un aspetto interessante e folkloristico nella storia di questo prodotto".

Fonte
sitopreferito

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[SM=g2109372] [SM=g2109372] [SM=g2109372] [SM=g2109372]

Mi immagino il Benedetto di notte a raccogliere il piscio direttamente alla fonte per il bene dell'umanità!!! [SM=g7405] [SM=g7405] [SM=g7405] [SM=g7405] [SM=g7405] [SM=g7405]


omega [SM=g7352] [SM=g7395]

pyccolo
00martedì 23 febbraio 2010 15:03
Il caso Vallauri, filosofo cattolico.

Sentenza della corte europea dei diritti umani:

nuovo.camera.it/application/xmanager/projects/camera/attachments/sentenza/testo_integrale_sentenzas/000/000/313/LOMBARDI_VALL...


PER QUESTI MOTIVI, LA CORTE,
1. Dichiara, all’unanimità, il ricorso ammissibile quanto alle doglianze relative agli articoli 6 § 1, 9, 10, 13 e 14 (sul piano procedurale) della Convenzione e inammissibile nel resto;
2. Afferma, con sei voti contro uno, che vi è stata violazione dell’articolo 10 della Convenzione;
3. Afferma, con sei voti contro uno, che vi è stata violazione dell’articolo 6 § 1 della Convenzione;
4. Afferma, all’unanimità, non doversi esaminare separatamente le doglianze relative agli articoli 9, 13 e 14 (sul piano procedurale) della Convenzione;
5. Afferma, con sei voti contro uno,
a) che lo Stato convenuto deve versare al ricorrente, entro tre mesi a partire dal giorno in cui la sentenza sarà divenuta definitiva
SENTENZA LOMBARDI VALLAURI c. ITALIA 21
conformemente all’articolo 44 § 2 della Convenzione, 10.000 EUR (diecimila euro), oltre ad ogni importo che possa essere dovuto a titolo d’imposta, per il danno morale;
b) che, a partire dalla scadenza di detto termine e fino al versamento, tale importo dovrà essere maggiorato di un interesse semplice ad un tasso uguale a quello delle operazioni di rifinanziamento marginale della Banca centrale europea applicabile durante quel periodo, aumentato di tre punti percentuali;
5. Rigetta, all’unanimità, la domanda di equa soddisfazione nel resto.
Redatta in francese, poi comunicata per iscritto il 20 ottobre 2009, in applicazione dell’articolo 77 §§ 2 e 3 del regolamento.
Sally Dollé Françoise Tulkens Cancelliere Presidente
Alla presente sentenza è allegata, conformemente agli articoli 45 § 2 della Convenzione e 74 § 2 del regolamento, l’esposizione dell’opinione dissenziente"


Con questa decisione la corte Europea dei diritti umani accoglie le istanze dell'eretico Vallauri ed annulla i provvedimenti discriminatori della CC.

Saluti

Pyccolo

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