Il primo (anzi: il secondo) Stelvio non si scorda mai!!!

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gnaldi
00domenica 4 settembre 2011 09:44
Giornata ideale per affrontare lo Stelvio. In tutta la mia "vita" ciclistica solo un paio
di volte sono salito a quota 2000m: tanto, tanto tempo fa ero salito al Nivolet (partenza
ed arrivo Ivrea). La seconda volta, che in realtà considero davvero la prima, è stato
l'anno scorso con Giorgio.
Quindi affronto con un po' di timore i 2758m del re Stelvio, in sella alla mia regina,
la Nevi Stelvio...
La giornata non inizia nel migliore dei modi: sicuro di conoscere la strada, innesto il
"pilota automatico" e mi accorgo di aver sbagliato strada solo quando leggo il cartello
"Ponte di Legno". Oh, oh!! mi stavo fiondando sul Gavia.
A Tirano, telefono a Nicko per avvertirlo del ritardo. Loro stanno partendo in quel momento. Per
recuperare un po' di tempo e sperare di incontrarli, parcheggio più avanti a Bormio, mi
cambio e comincio la salita praticamente a freddo, senza riscaldamento.
Poco prima di partire ricevo una telefonata: Giorgio, non hai idea di quanto piacere mi
abbia fatto la tua chiamata; mi ha dato una carica in più!!!
La prima ottima notizia è che c'è un bel sole caldo; la seconda è che la strada per il
passo è chiusa al traffico a motore fino alle 16. Davvero una situazione ideale! Subito
rimango colpito dalla quantità di ciclisti e biciclette: è una carovana continua di
famiglie, gruppi di amici, papà con figlioletti e figliolette al seguito, singoli e
"singole" (notevole il "parterre" di belle figliole sui due pedali).
E' incredibile la forza del richiamo del Re Stelvio.

Altra buona notizia: salgo davvero bene. Non so se per la tranquillità dovuta al credere
ormai di non riuscire più a raggiungere gli altri, non so se perché mi aspettavo peggio,
non so se per la contentezza di essere lì, in mezzo a scenari naturali mozzafiato,
sicuramente per la telefonata di auguri di Giorgio, fatto sta che mi stupisco un po'
quando incontro Claudio ad un punto ristoro (altra buona notizia: i due versanti dello
Stelvio erano punteggiati da numerosi punti ristoro) e scopro quindi che gli altri sono
davvero vicini. Ed infatti al bivio Giogo di Santa Maria incontro gli altri. A dire il
vero stavo per proseguire quando vedo Vale (mi aveva infatti riconosciuto) salutarmi
vivamente. Non sapendo chi ci fosse alla partenza, è per me un enorme piacere ritrovare
Vale e Mauro, due persone eccezionali in tutti i sensi: ciclisticamente (ma questo lo
sanno tutti quelli del forum) e come persone. Stanno aspettando da un bel po' di tempo
Giacomo, salito con un amico al passo (per fortuna, altrimenti non li avrei mai
incontrati).

Riformatosi il gruppo, passato l'Umbrail (nella mia beata ignoranza non sapevo dove fosse
questo passo tante volte citato), la discesa è davvero mozzafiato tanto è bello il
paesaggio. C'è solo un piccolo inconveniente occorso ad uno degli amici incontrati da
Claudio, ma per il resto anche lo sterrato è incredibilmente "liscio".

La Svizzera!!! E' davvero una cartolina vivente!!! Molte volte l'avevo solo ammirata
dalle foto di Emiliano, ma è davvero incredibile con quanta attenzione viene curato
il paesaggio (prati perfetti, alberi dal verde perfetto, cielo limpido, casette pulite
e ben curate). A dire il vero, rientrando in Italia si nota come anche la Val Venosta
sia ben curata. Ma non ho molto tempo per ammirare il panorama, in quanto Mauro davanti
sta tirando forte, non per lui, ma certo troppo forte per me. Mi attardo un attimo, e
il gruppo mi scappa via. Quando mi butto nel disperato tentativo di recuperare, già
penso quanto pagherò lo sforzo nella salita successiva. Detto fatto: la salita da
Prato Stelvio diventerà una delle salite che più mi hanno fatto penare in vita mia.
L'inizio è dolce, tanto che innesto un 34x18 forse un po' troppo ottimista e duro.
Dopo poco Vale mi supera e subito so che non la rivedrò se non al passo. Le gambe
faticano a girare e dal Ponte sul rio Trafoi comincia la sofferenza infinita.
Pagherò con gli interessi gli errori fatti (aver forzato troppo nel tentativo di
recuperare, aver iniziato la salita con un rapporto troppo duro).
Da questo versante è ancor più incredibile la quantità di ciclisti di tante
nazionalità diverse: tedeschi, austriaci, svizzeri, olandesi, francesi ed ovviamente
italiani (sud-tirolo incluso!!!!).
Tante ragazze-donne, alcune veramente forti (agguerrita e valida concorrenza per
Vale).
Non ho contato i papà con figlioletti al seguito, talvolta sul seggiolino o dentro
un carrello, talvolta in bici entrambi (c'era chi trascinava la bici del figlio con
una corda!!!). In particolare ho notato ad un paio di chilometri dal passo una
bambinetta bionda con le trecce che si dava da fare sulla sua biciclettina: ammirevole,
tanto che mi è uscito spontaneamente dalla bocca un "che brava!!!" sincero.
Non parliamo dei gruppi di amici/ciclisti. Ed i vari mezzi: a parte vari
emulatori di Magico-Tempe (bici con una ruota sola), tantissime mountain-bike, alcuni
con la bici a spinta (che forza nelle braccia!!!); all'ultimo tornante ho incrociato
anche una ragazza nano che stava iniziando la discesa in quel momento.
Con tutta quella folla, superare diventa un'impresa. Nei tornanti non bisognava tagliare
troppo, pena rischiare di schiantarsi con chi scendeva. Sui rettilinei la sede stradale
quasi del tutto occupata occorreva trovare un pertugio in cui infilarsi.

I tornanti: tantissimi!!! All'inizio il loro numero sembra non scendere mai: ...49-48...
A metà sono ancora tantissimi, ed uno un po' si dispera della lentezza dei progressi.
Non ci sono assolutamente momenti di pausa, fatto decisamente critico per me;
infatti posso anche affrontare salite dalle pendenze alte, ma solo se seguite da
anchebrevi momenti dove poter recuperare. Questa salita di tali momenti non ne
offre per nulla. Sale implacabile, costantemente sul 7%, 8%. Ci sono, sì, brevissimi
tratti pianeggianti di non più di 5-10 metri, ma seguiti sempre da strappi brevi e
violenti, per cui davvero non ci si può rilassare mai.

Quando mancano 10km, sono quasi tentato di fermarmi, ma il desiderio di non voler
fare aspettare gli altri più di quanto già dovranno fare mi spinge ad andare avanti.
E così finalmente il numero di tornanti comincia a calare più velocemente e
compaiono le scritte con i chilometri mancanti: 10-9-8.... e poi 4-3-2 e finalmente
la scritta "1km". Bene così, ce l'ho fatta!!! Ma quanta fatica!!! Tanto ero stato
contento dopo la prima salita, tanto mi sento scoraggiato dopo la seconda. Ho davvero
sofferto più di quanto immaginavo.
Al passo la folla di ciclisti è impressionante!!! A fatica mi muovo in cerca degli altri,
finché vedo Mauro che mi chiama. Saranno lì da almeno 45 minuti. Di Giacomo nessuna
traccia. Claudio è lì, manca solo Nicko, che se non è arrivato prima di me è solo
perché si è fermato un sacco di volte per fotografare l'incredibile paesaggio. Lungo
tutto il percorso siamo stati accompagnati dalla maestosa cima dell'Ortles e più avanti
la vista dei tornanti è suggestiva (ad ogni tornante un gruppo di persone ferme
a riprendere fiato).

Dopo aver mangiato ed esserci ricoperti per bene, salutati Mauro e Vale, con Nicko e
Claudio scendiamo verso Bormio. Non essendoci una macchina-moto una, ci possiamo
godere appieno la stupenda discesa.
Arrivati all'inizio del divieto di circolazione, una carovana di
motociclisti ci "accoglie" applaudendoci ironicamente e sempre
ironicamente facendo segno con l'orologio del tempo. Mi spiace per
loro, ma se ci fosse rispetto reciproco le strade potrebbero
essere godute da tutti. Eppoi davvero c'erano troppi ciclisti in
giro per non consigliare la chiusura della strada.

Arriviamo a Bormio appagati. Saluto gli altri e parto alla ricerca dell'auto. Il
viaggio di ritorno sarà l'unico aspetto negativo della stupenda giornata.

Concludo questa spataffiata notando per inciso come ci sia grande differenza fra
le salite delle mie parti (oddio, non le disprezzo per nulla) ed un "vero" passo
alpino: è tutto un altro mondo. Peccato solo Stelvio, Gavia e compagnia bella
siano così distanti (odio dover usare l'auto per uscire in bici ;-) ).


-Emiliano-
00domenica 4 settembre 2011 10:35
Grandissimo!

Ho letto il resoconto tutto d'un fiato!

Mi spiace non essere stato della partita: la giornata meteo era ideale e la compagnia (vi conosco praticamente tutti) sarebbe stata altrettanto eccezionale.
Ma, da buon "zingaro delle Alpi", avevo un sassolino da togliermi nel Vallese.

In ogni caso, sappiate che ieri vi ho pensato ad ogni pedalata:
- mi immaginavo versosella estasiato come un bambino [SM=g27998] ,
- NicKo67 intento a scattar foto (sono sicuro che tra poco lo vedremo sul forum nella sua "posa da Macho" di fronte al cartello del Passo più alto d'Italia [SM=g27988] ),
- Mauro che mulinava come un motorino nel trasferimento da Santa Maria a Prato,
- Valentina che in salita "sverniciava" tanti (ottimi) cicloamatori sgomenti,
- Gnaldi che soffriva le ultime rampe da Prato (una delle poche salite che non sottovaluto MAI).

Ora attendo i racconti anche degli altri partecipanti, rinnovando i complimenti a tutti!

Emiliano

PS x Gnaldi: innamorato della "mia" Svizzera?...

PS x versosella: che mi dici dello sterrato dell'Umbrail? non trovi anche tu (secondo tornante escluso) che certi sterrati svizzeri sono molto meglio di TANTI asfalti italiani? [SM=g27997]
Crazy Rider
00domenica 4 settembre 2011 12:22
Grande. Complimeti a tutti.
CiclistaperCaso@
00domenica 4 settembre 2011 15:20
Se ieri mattina telefonarti mi ha dato gioia ...

... e un pelo (GRANDISSIMO [SM=g27995] [SM=g27995] [SM=g27995] ) di invidia ...

... se ieri sera leggere il tuo SMS mi ha dato la tranquillità che tutto (e dico tutto, cosa da non poco) fosse andato bene ...

... beh, leggere ora il tuo post sul forum Giuseppe (penso uno dei tuoi post più lunghi nella tua sia pur non brevissima "carriera" di forumista [SM=g27987] [SM=g27987] [SM=g27987] ), mi ha dato sensazioni simili a quelle che avrei provato se fossi potuto esserci anch'io.

Sono davvero contento che il "bi-Stelvio" sia entrato nel tuo palmares di Guida Bergamasca doc, sono contento di aver contribuito (solo moralmente) con la mia telefonata (fatta da Idro) e che la giornata (viaggio di ritorno a parte) sia stata interamente votata ad uno sport splendido e di fatica come la bicicletta.

Ora il fatto di riuscire a salire sullo Stelvio nel 2012 non è più per me solo una speranza, ma quasi un dovere [SM=g27988] [SM=g27988] [SM=g27988] e per farlo posso anche contare sulla tua valenza di Guida.

Ciao e ancora COMPLIMENTI per l'impresa. [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

P.S.: se non avessi fatto fatica, soprattutto sul 2° versante, ti avrei detto che ti eri sbagliato e che eri sul Colle Gallo [SM=g27987] [SM=g27987] [SM=g27987]

P.S.2: di questo giorno ti resterà nel cuore la soddisfazione di avercela fatta e negli occhi lo splendore dei paesaggi alpini, mentre la fatica già domani non la ricorderai più ... [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

Giorgio
versosella
00domenica 4 settembre 2011 16:09
Giornata epica.
Mi sbilancio: la più bella forse in assoluto da quando vado in bicicletta.
Non dimenticherò mai queste due ascese. E queste due discese.
Non dimenticherò mai il suono della cascata salendo da Bormio, e le gallerie buie e strette, nel silenzio della roccia.
Non dimenticherò mai il primo passaggio allo Stelvio, le operazioni di vestizione per prepararsi alla discesa verso il Passo Umbrail e quindi la picchiata, con tanto di sterrato, verso Santa Maria in Svizzera.
E poi il lungo falsopiano fino a Prato, nei luoghi dove da bambini i miei genitori mi portarono a fare le prime scuole di sci.
E non dimenticherò mai quella infinita scalinata che si apre alla vista dopo Trafoi. Una cosa che difficilmente si manga giù. Per stomaci forti. Fa impressione.
E infine un abbraccio a tutti i compagni di impresa: il mio amico, che mi ha iniziato al dio dislivello per le lande brianzole, Niccko67, la mitica coppia del pedale pazzo Mauro e Vale, Claudione il gelataio anche se l'ho visto poco durante la pedalata e infine Gnadi, che ho avuto la fortuna di conoscere e da cui ho ricevuto gli auguri di compleanno più insoliti: a 2.500 m slm, al bivio con il passo Umbrail.
Grande, grandissima, epica giornata.

@gnadi: io e daniele (il mio amico) eravamo in vetta, credo dopo mauro e vale, abbiamo cercato e guardato un po' ovunque, ma non vi abbiamo proprio viti. Così abbiamo pensato, vista la folla che c'era, che foste scesi al rifugio al bivio con l'Umbrail dove c'era sicuramente meno ressa, così dopo una decina di minuti d'attesa a guardarci in giro (eravamo a sinistra dove si sale verso il rifugio Tibet), abbiamo deciso di iniziare a scendere e fare sosta appunto dove c'ervamo trovati al bivio con l'UMbrail. Dopo 3 tè caldi e corstatine a gogo, abbiamo aspettato altri 10 minuti circa e poi abbiamo deciso di scendere. Comunque, è stato come essere assieme. Mi spiace solo avervi fatto aspettare tanto la mattina al bivio solo perché volevamo salire fino al passo.
pala69
00domenica 4 settembre 2011 16:14
Complimenti a tutti.

In particolare faccio SUPER COMPLIMENTI a Giuseppe che ha conquistato per la prima volta il RE e salendo ben 2 volte.

Avrei tanto voluto essere tra voi sabato, ma non potevo proprio lasciare ancora una volta sole nell'ultimo giorno di vacanza le mie due donne [SM=g28003] [SM=g28003]. Oltretutto, pur essendo salito 3 volte da Bormio e 2 volte da S.Maria, non ho mai avuto l'occasione di salire da Prato per il versante mitico.

Sabato mattina alle 6:30, passando per Edolo nel mio consueto allenamento mattutino sul Mortirolo, ho visto molte auto cariche di biciclette.
Ho subito pensato a Giuseppe che poteva essere tra loro.
gnaldi
00domenica 4 settembre 2011 17:38
Re:
versosella, 04/09/2011 16.09:


...
Mi spiace solo avervi fatto aspettare tanto la mattina al bivio solo perché volevamo salire fino al passo.



Per me non c'è stato problema!!! Anzi, grazie a questo mi sono
ricongiunto al gruppo (ormai disperavo riuscirci).


gnaldi
00domenica 4 settembre 2011 17:39
Re: Complimenti a tutti.
pala69, 04/09/2011 16.14:


...
Sabato mattina alle 6:30, passando per Edolo nel mio consueto allenamento mattutino sul Mortirolo...



Non ci sono parole. Mitico. [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]
Vedo23
00domenica 4 settembre 2011 19:02
Bellissimo racconto!!
Non amo la folla, anzi... Credo che io sarei impazzito, anche perchè amo spingere abbastanza in salita, specie se si va così lontano con la macchina, ma vi invidio tantissimo!!
Lo Stelvio merita sempre, è una garanzia!
Il fascino speciale deriva, oltre all'ambiente ovviamente!, dalla lunghezza: noi qui a Bergamo non possiamo avere salite del genere perchè non abbiamo valichi così alti! [SM=g28000]
In salite del genere, come lo Stelvio dico, bisogna essere molto abili a conoscersi e a gestirsi. Spesso ci si fa ingolosire e poi si paga. Ma non è facile impostare una salita di più di un'ora, figuriamoci di un'ora e mezza - due!

Giorgio
Resta_in_sella
00domenica 4 settembre 2011 22:37
Giuseppe, hai proprio ragione, questo è un passo che non si dimentica, fra i ricordi ciclistici ha un posto suo, non necessariamente sopra gli altri ma sicuramente a parte.

Per quanto lo abbia salito molte volte da Bormio e una volta da Prato, non ho mai osato confrontarmi con entrambi i versanti in un giorno.

Perciò comprendo perfettamente le tue difficoltà nella parte finale dell'impresa e ti faccio i più grandi complimenti per averla portata a termine, estesi ovviamente a tutti gli altri partecipanti a questa giornata epica!

grigua
00lunedì 5 settembre 2011 00:09
Resta_in_sella, 04/09/2011 22.37:

Giuseppe, hai proprio ragione, questo è un passo che non si dimentica, fra i ricordi ciclistici ha un posto suo


Come non quotare? [SM=g27998] [SM=g27998]

Grandi! Complimenti!

[SM=g28002] [SM=g28002]

CaSe63
00lunedì 5 settembre 2011 08:03
Complimenti Giuseppe!! Bellissimo racconto. E ovviamente complimenti a tutti gli amici del Forum che hanno partecipato.
Magico Tempe
00lunedì 5 settembre 2011 21:52
Re:
Che bellissimo racconto Giuseppe! lo Stelvio sarà sempre la salita per eccellenza, spettacolo! Complimenti a tutti!

gnaldi, 04/09/2011 09.44:

Ed i vari mezzi: a parte vari
emulatori di Magico-Tempe (bici con una ruota sola), tantissime mountain-bike, alcuni
con la bici a spinta (che forza nelle braccia!!!); all'ultimo tornante ho incrociato
anche una ragazza nano che stava iniziando la discesa in quel momento.






Ps. Ma bici con una ruota sola intendi i monocicli?
Ciao!
gise-go.
00lunedì 5 settembre 2011 21:59
Bello il tuo racconto, soprattutto per il grande entusiasmo [SM=g28002] [SM=g28002]
matroma92
00martedì 6 settembre 2011 18:11
Complimenti per il racconto e complimenti per l'impresa! è sempre fantastico riuscire a raggiungere un obiettivo altimetrico importante e soprattutto se questo è una salita mitica del ciclismo. [SM=g27985] (te lo dice uno che quest'anno è riuscito a scalare i giau al suo primo anno in bdc e che quindi sa cosa vuol dire) Complimentissimi! Con il tuo racconto mi hai reso davvero invidioso di non aver potuto ancora fare un'impresa così, ma purtroppo data la mia distanza da quei luoghi devo portar pazienza. Intanto posso leggere delle vostre avventure però [SM=g27988].
Maxi_78
00martedì 6 settembre 2011 19:38
Re:
grigua, 05/09/2011 00.09:


Come non quotare? [SM=g27998] [SM=g27998]

Grandi! Complimenti!

[SM=g28002] [SM=g28002]





GIÀ!!!

Salite belle ce ne sono, ma sullo Stelvio, a mio avviso, ci si lascia il [SM=g27998] !

...anzi, con un bi-Stelvio direi che ci si lasciano almeno [SM=g27998] [SM=g27998] !!!

Bravo a Giuseppe, e anche a tutti gli altri!

[SM=g28002]
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