lasthorizon
00domenica 29 aprile 2012 13:45
Complice la presenza di un'intervista a Brian May a cura del nostro amico e giornalista Luca Garrò, ho acquistato il primo numero di PLAYMUSIC, il nuovo magazine musicale italiano edito dalla Panini, si proprio quella delle mitiche figurine di calcio, che da anni ha ampliato i suoi orizzonti editoriali, pubblicando riviste e fumetti.
Il primo numero è disponibile con due cover differenti: una con Bruce Springsteen, l'altra più rara con la leggendaria camminata dei Beatles sulle scrisce pedonali di Abbey Road (io ho trovato quest'ultima).
Conta circa 80 pagina letteralmente a tutta musica: pubblicità quasi nulla e articoli esclusivamente dedicati alla musica. Oltre all'intervista (breve) a Brian May, ci sono articoli sul Boss, i REM, i Black Keys, un'analisi sul "fenomeno" Adele e una retrospettiva sui Pooh.
Vi è poi un servizio speciale dedicato agli anni 60, mentre nei prossimi numeri verranno affrontati i decenni successivi.
Molto interessante (ed utile) l'idea di indicare per ogni artista l'ultimo album pubblicato, con tanto di durata, nome dei produttori e della casa discografica.
A proposito di dischi: il giornale contiene 80 recensione, sia di album appena di usciti che di cose più ricercate (tipo i King Crimson).
A me sembra un magazine davvero ottimo, che ritorna alla filosofia originaria di queste testate, ovvero la musica.
Quindi, se non amate Rolling Stone, questo è il giornale che fa per voi!
MartyP
00mercoledì 2 maggio 2012 13:26
Meno male! Finalmente un magazine musicale che parla solo di musica.
Credo mi possa interessare...magari domani lo prendo.
ZiaBetta
00venerdì 4 maggio 2012 22:27
Preso :)
L'intervista a Brian non mi ha entusiasmata, ma - come direbbero da queste parti - piuttosto che niente, meglio piuttosto :D
Nelle note finali ci sono un paio di info che non conoscevo... ammettendo che siano vere!
Il magazine è carino, e io ODIO Rolling Stone! Bisogna prenderlo tenendo conto che è il primo numero, e che si rivolge ad un target molto ampio. Bella l'idea del "music story", farà contenti molti "newbie" interessati al buon rock di una volta... sono curiosa di leggere i prossimi decenni e vedere se si ricorderanno dei "nostri" :D (e se non li snobberanno come invece fa continuamente Rolling Stone -_-)