TIMELAPSE? cosè?

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ghismo(82)
00mercoledì 11 dicembre 2013 19:07
Per chi ancora non sa cosa vuol dire la parola TIMELAPSE riporto qui una guida base per capire il significato e sopretutto come creare un video in TIMELAPSE!!
La guida è stata creata dagli utenti del forum Timelapse Italia

BUONA LETTURA

Che cos’è, cosa vuol dire e quando si usa il time-lapse?

Il time-lapse è una tecnica cinematografica nella quale ciascun fotogramma del filmato finale viene catturato in un lasso di tempo (appunto “time-lapse” in inglese) più lungo di quello in cui viene visualizzato.
Grazie a questo metodo di cattura della scena si è quindi in grado di velocizzare così tanto il tempo che passa da illustrare qualcosa che nella quotidianità non noteremmo (ad esempio il movimento relativo delle stelle, il semplice movimento delle nuvole, lo scioglimento di cubi di ghiaccio in un bicchiere di aranciata, ecc.).
La tecnica del time-lapse è in grado di produrre quindi video davvero sbalorditivi, e la sua applicazione spazia dai documentari naturalistici, alla realizzazione di clip aziendali, e al semplice racconto di piccole storie di vita.

Cosa serve per realizzare un video time-lapse?

La prima cosa che devi sapere è che non ti serve un corpo macchina da 2000€ per fare un buon time-lapse. Alcune delle migliori sequenze video sono state girate con supercompattone da 300€ circa, ci credi?
La cosa importante, però, è prendere coscienza del fatto che, se è vero che servono solo 30min per capire i fondamenti della realizzazione di un time-lapse, bisogna avere tanta voglia di sperimentare, provare e imparare costantemente nel tempo per farne uno davvero bene.

Vediamo adesso cosa serve per cominciare:
1. Fotocamera


Non puoi realizzare un time-lapse senza possedere una fotocamera, sia essa quella di un telefonino, una compatta, o una reflex digitale DSLR. Ovviamente, la qualità del risultato finale sarà migliore tanto più di qualità sarà l’attrezzatura da te utilizzata.
Tutti i buoni smartphone possiedono ormai una fotocamera integrata con una discreta qualità ottica: un iPhone, un Nokia (meglio se con ottica Zeiss), un Samsung Galaxy s2.. sono già in grado di produrre davvero buone immagini, chiaramente in condizioni di luce non critiche.
Basterà quindi installare un’applicazione dedicata alla fotografia time-lapse – di fatto, un intervallometro software che programma il cellulare ad uno scatto ogni “x” secondi, e il gioco è fatto: il video time-lapse.
Per i telefoni Apple, vi segnaliamo TimeLapse di xyster.net, per Android Time-Lapse – Lite e per i possessori di Windows Phone 7 Timelapse.

1.2 Fotocamera compatta

Un passo oltre alla fotocamera integrata dell’iPhone, ma non ancora ai livelli delle reflex digitali.
Le fotocamere compatte – specialmente quelle di fascia un po’ più alta – possono regalarci già ottime soddisfazioni, a patto però di avere un intervallometro integrato per essere programmate ad uno scatto ripetuto nel tempo ad intervalli regolari (se ti interessa, leggi più avanti in dettaglio cos’è un intervallometro).
Qualsiasi compatta sul mercato al giorno d’oggi produce immagini con una risoluzione decisamente più alta del “Full HD 1080p”, quindi meglio concentrarsi sull’acquisto di una compatta che dia un buon risultato in termini di qualità dell’immagine, e che abbia appunto un intervallometro integrato.
Le fotocamere compatte Canon godono di un privilegio non da poco: sebbene non nascano con un intervallometro integrato, esiste un accrocchio chiamato Canon Hack Development Kit in grado di abilitare sia questa che tante altre funzionalità, senza modificare alcun che e senza farci perdere la garanzia per una modifica non consentita.
Se ti può interessare, ti consigliamo il fantastico video tutorial Come modificare la tua fotocamera Canon utilizzando il CHDK?

1.3 Fotocamera digitale reflex (DSLR)

E’ chiaramente la migliore scelta in termini di costo / benefici: ottimi risultati, alta qualità delle immagini, un costo tutto sommato contenuto rispetto alle videocamere per time-lapse che costano decine di migliaia di euro.
Anche qui, è possibile spendere meno e partire con una fotocamera di seconda mano come la Canon EOS 20D o addirittura una 300D per esempio. La trovi su eBay intorno ai 150€ è un’ottima macchina che puoi usare in modalità completamente manuale, e soprattutto anche se la sfasci dopo aver fatto qualche decina di time-lapse non ti pesa così tanto.
Se invece la tua disponibilità di denaro è più alta, puoi optare su una Canon 7D o Canon 5D Mark II, che ti consentono di operare utilizzando un live view molto preciso, memorizzano file RAW con una profondità di bit più elevata e ti garantiscono quindi una maggiore malleabilità in fase di post-produzione. Ma qui siamo già ad un livello direi semi professionistico.

2. Intervallometro

Un intervallometro è un piccolo apparecchio in grado di far scattare l’otturatore della propria fotocamera ogni n secondi, per n volte (anche infinite). Può essere esterno, o come abbiamo visto poco fa, integrato nella fotocamera.
I corpi macchina Canon purtroppo non hanno questa funzione integrata, e richiedono l’acquisto di uno esterno. Le buone Nikon possiedono invece un intervallometro già dalla nascita tra le voci di menu.
Per i possessori di fotocamere Canon l’intervallometro ideale è il Canon TC-80N3, che consente di impostare la frequenza di scatto (ogni quanti secondi vuoi che venga prodotto un fotogramma), il numero di scatti totali da 1 a 99 oppure infinito, e il ritardo di scatto a cui partire.
Se vuoi risparmiare qualcosina, potete puntare sugli equivalenti di marche non conosciute, molto meno cari ma altrettanto validi (leggi: Phottix).
Ti segnaliamo inoltre la possibilità di utilizzare anche il software a corredo con le fotocamere (su Canon si chiamano le EOS Utility): una soluzione a costo zero, che prevede però la connessione diretta laptop/corpo macchina costante, poiché i comandi di scatto arriveranno proprio dal portatile. Non è la soluzione più comoda del mondo, ma una tra le più economiche.
Se ti interessa approfondire leggi il fantastico tutorial “Realizzare un time-lapse utilizzando le Canon EOS Utility“.

3. Treppiede (altamente consigliato)

Possedere un treppiede stabile e solido è fondamentale per la buona riuscita di un video time lapse, sebbene non sia obbligatorio.
A seconda del corpo macchina (se utilizzi una DSLR), dell’obiettivo usato, e di eventuali extra dotazioni, il peso del set sarà facilmente di un paio di chili almeno. Un buon treppiede sosterrà tutto senza problemi il carico, e consentirà di mantenere l’arsenale stabile per tutta la durata della sessione di scatto.
Il consiglio che mi sentirei di darti è di orientarti comunque su un treppiede che sia piuttosto alto (almeno 170cm), che dia la possibilità di ridurre facilmente la lunghezza di una singola gamba – utile nel caso in cui il terreno non sia piatto ma scosceso, come in montagna – ed inoltre che abbia la testina distaccabile.
Quest’ultima ti eviterà di dover impiegare molto tempo nel fissaggio e smontaggio della fotocamera dal treppiede.
Una buona scelta – e quasi economica (ca. 90€) – potrebbe essere il Manfrotto 7301yb, del quale sono al momento contentissimo.
Piccola nota sulla stabilizzazione delle immagini: la funzionalità del treppiede è quella di stabilizzare le varie immagini. Attenzione però a non sostituire il treppiede con lo stabilizzatore delle ottiche, il risultato sarebbe disastroso.

4. Software

Per quanto ovvio possa sembrare, una volta scattate le centinaia di fotografie utili per la composizione finale, sarà necessario utilizzare un software per “assemblare” la sequenza, come PhotoLapse3 (gratuito, buono per un utilizzo di base), QuickTime Pro (circa 25€), Adobe Lightroom 3 con LRTimelapse.. e tutta la suite Adobe a salire.
Andremo a trattare in maniera dettagliata più avanti quella che è la post-produzione del vostro video time-lapse.

5. Filtri ND (opzionali)

I filtri ND sono “pezzi di vetro scuri” che si applicano al fondo degli obiettivi, e servono a ridurre la quantità di luce passante attraverso la lente.
Grazie al filtro ND sei in grado di scattare in pieno giorno utilizzando tempi d’esposizione molto lunghi, dando quindi un effetto sfocato ad elementi come acqua, persone ecc.
Se sei interessato a cosa è possibile ottenere tramite l’utilizzo di FIltri ND, ti consiglio il post dell’amico Alessandro Di Noia.

6. Battery Grip e batterie di riserva

Alimentare in maniera continua e senza interruzioni la fotocamera durante la sessione di scatto è fondamentale per evitare problemi di varia natura.
Pensa a una sessione di time-lapse che riprende il movimento relativo delle stelle: scatti un fotogramma ogni 20/30 secondi e hai bisogno di riprendere la scena dal tramonto all’alba del giorno dopo. Se la batteria muore, quella sessione è probabilmente da buttare. E se la batteria si esaurisce e te ne accogi, cosa fai? Cambi la batteria toccando il treppiede o la fotocamera quanto basta per creare un cambio dell’inquadratura a metà? No, non vorrai farlo.
Per questa ragione, l’utilizzo di un battery grip è la scelta migliore per estendere la durata della sessione, e consentire quindi la rimozione a caldo di una batteria alla volta senza causare il camera shake.

Guida passo passo: realizzare un time-lapse

1. Scegli il soggetto da fotografare

Le prime cose che devi chiederti sono: cosa voglio fotografare? Cosa voglio rappresentare, e come? Il time-lapse serve proprio per velocizzare il tempo a dismisura, quindi scegli un soggetto – e l’inquadratura conseguente – che possano essere ritenuti interessanti dagli altri che poi lo guarderanno, e che soprattutto raccontino una storia che a fatica noteremmo a occhio nudo.
Ad esempio: fotografare le nuvole in movimento è una cosa molto accademica, e va benissimo per il tuo primo tentativo di time-lapse. Ma piuttosto noiosa da guardare se non componi un inquadratura con elementi che si staglino sullo sfondo, non credi?
Scegli quindi di seguire le normali regole di composizione fotografica, perché si applicano al 100% anche nella creazione di un buon time-lapse.

2. Piazza la fotocamera sul treppiede, e mettila in bolla

Hai controllato di avere le batterie cariche? Bene procedi allora.
Adesso che hai scelto il soggetto da riprendere e l’inquadratura della scena, puoi sistemare il treppiede. Se possiedi una Canon 7D (o una DSLR un po’ più costosa delle entry level diciamo), sfrutta il fatto che hai a disposizione la messa in bolla premendo il tasto INFO più volte. Comportati quindi di conseguenza, aggiustando le gambe del treppiede al fine di avere un’inquadratura dritta e bel realizzata.
Sì, lo sappiamo: puoi farlo anche in post-produzione, ma perché crearti rogne dopo quando puoi sbatterti due minuti di più?

3. Preparati alla sessione di scatto

La prima cosa da fare è formattare la memory card: scattare così tante immagini riempe rapidamente la schedina di memoria, quindi non lasciare spazio a problemi di questo tipo.

3.1 Scegli il formato di scatto giusto: RAW, JPG o tutti e due?!

Se scatti in RAW la tua macchina fotografica produce immagini ad alta qualità, che occupano di contro molto spazio sulla memory card.
Il formato JPG invece ti consente di risparmiare più del 60% dello spazio occupato, e quindi in pratica scattare molte più foto sulla stessa scheda, rispetto a quante ne riusciresti a memorizzare in RAW.
Se sei al tuo primo time-lapse, la qualità del RAW però potrebbe non esserti utile come credi.
Su una Canon 7D, per esempio, scattare in RAW significa produrre un file di 5184×3456 pixel per frame. Anche volendo realizzare un video time lapse per televisori Full HD (ovvero con una risoluzione di 1920×1080), sarebbero necessari soltanto poco più di 2 megapixel per fotogramma.
Scattare in RAW significherebbe, quindi:

fare un minimo di post produzione su ogni scatto (opzionale)
sprecare diverso tempo-macchina per convertire le immagini da RAW a JPG
ridimensionare le JPG per un formato adatto alle TV Full HD


E considerando che un video è composto da circa 24 fotogrammi, quando si tratta di convertire 1500 fotografie.. beh.. direi che non ne vale la pena, perlomeno non se hai scattato il time-lapse della tua vita icon smile Guida passo passo: realizzare un time lapse
Se invece il tuo intento è quello di fare della seria post-produzione successiva – magari per emulare l’utilizzo di un carrello guida motorizzato (dolly) – allora scattare in RAW sarà la scelta che vorrai fare.

3.2 Il migliore compromesso? sRAW + sJPG

Una volta che avrai acquisito la giusta dimestichezza con la tecnica, e ti darai al time-lapse in maniera più seria e al fine di produrre un buon risultato, allora vorrai andare verso il migliore compromesso possibile, se la tua DSLR te lo consente: sRAW + sJPG.
Cosa significa? Sulla Canon 7D o Canon 5D Mark II hai la possibilità di abilitare una modalità RAW ridotta (4,5Mpx invece di 18Mpx per esempio), che offre questi benefici:

trattiene le informazioni RAW, quindi molta libertà in post-produzione e maggiore qualità dell’immagine memorizzata
usa meno di un terzo dello spazio che richiede il RAW pieno
è più veloce da trattare in post-produzione


sRAW + sJPG significa che la macchina memorizzerà in maniera parallela due file: quello sRAW appunto, ma anche un JPG a bassa risoluzione che utilizzerai per ottenere rapidamente una preview video della sequenza finale, senza dover passare dalla post produzione in Lightroom, per esempio. Il tutto, ad un costo in termini di spazio disco occupato, notevolmente più basso.

3.3 Utilizza il Live View – se possibile – per la messa a fuoco dei soggetti

Se hai una buona DSLR recente, allora hai anche la possibilità di usare il live view (ovvero la vista della scena nello schermo esterno della tua fotocamera): usala, perché è molto utile.
Metti a fuoco il punto esatto che ti interessa – utilizza i due tastini di zoom in alto a destra sulla Canon 7D per esempio, per selezionare in maniera precisissima l’area e il soggetto da tenere a fuoco. Una volta trovato il fuoco ideale, stacca la messa a fuoco AF della tua lente e lasciala su manuale MF.
Eviterai così di sprecare batteria inutilmente per la messa a fuoco ad ogni scatto, e impedirai alla tua fotocamera di scegliere di volta in volta cosa mettere a fuoco – pratica assolutamente da evitare!
Fai un po’ di prove di scatto, e tieni a mente i valori (Apertura e Velocità otturatore) che gli automatismi della macchina ti suggeriscono.

3.4. Imposta la modalità di scatto corretta

Vediamo adesso le impostazioni base da utilizzare per preparare correttamente la macchina fotografica alla sessione di scatto, ed evitare noiosi problemi dopo:

Seleziona la modalità completamente manuale, o al massimo quella a priorità di diaframmi (A)
Imposta il valore ISO che pensi sia il migliore da utilizzare in quel momento: evita come la peste l’Auto ISO
Imposta sia il valore di apertura diaframma, che quello della velocità di scatto
Seleziona la migliore modalità di bilanciamento del bianco, ma non quella automatica
Sull’obiettivo, imposta la messa a fuoco totalmente manuale (MF).
Questo ti permetterà di ridurre al minimo il fenomeno del flickering. Se ti interessa saperne di più sul flickering, puoi saltare al tutorial avanzato.


Vediamo in dettaglio come affrontare la scelta dei valori di apertura e velocità di scatto.

3.5 Quale valore di apertura diaframma e conseguente velocità dell’otturatore impostare?

Tutto dipende da quanta profondità di campo vuoi ottenere, e dalla velocità di scatto che vuoi impostare.
L’impostazione della corretta velocità di scatto è molto importante quando realizzi un time lapse. Maggiore è la velocità di scatto (1/125 o superiore), minore sarà l’effetto di fluidità nel movimento che il tuo soggetto darà nel video finale.
Si dice che una buona norma sia quella di impostare un valore di esposizione un po’ sotto alla metà del valore di intervallo tra due scatti.
Per esempio quindi, se si scatta a un intervallo di 4” tra ciascun fotogramma, bisognerebbe tenere un tempo di esposizione di circa 1,6”/2”. Questa regola non è chiaramente applicabile nel caso in cui volessimo scattare un fotogramma ogni 60 secondi in pieno giorno.
Se nella tua scena compaiono persone o auto in movimento, quindi, è indispensabile fare in modo che i soggetti in ogni singolo fotogramma siano “sfocati” (non fuori fuoco, eh!). Che abbiano una scia dietro di loro, insomma.
Soggetti troppo ben definiti darebbero infatti quel fastidioso look di “intermittenza”.
Se stai scattando in pieno giorno, e non riesci ad allungare il tempo di esposizione a livelli accettabili – pur avendo abbassato a 100 il valore di ISO, e impostato un F16 come apertura – allora l’unica soluzione sarà quella di usare dei filtri ND.

4. Imposta l’intervallometro: quante immagini scattare, e ogni quanto?

A seconda del soggetto che vuoi riprendere, dovrai utilizzare tempi e intervalli differenti. A questo proposito sappi che non esiste una regola d’oro da applicare, ma qualche suggerimento dettato dal buon senso e dall’esperienza che poi ti fai sul campo.
Partiamo dal presupposto che in TV vengono mediamente trasmessi circa 25 fotogrammi al secondo. Questo valore arriva anche a raddoppiare per filmati visualizzabili su televisori Full HD 1080p, ma diamo per buono il primo.
Ogni secondo di video richiede quindi 25 fotogrammi.
Nel time lapse, un fotogramma equivale a una fotografia. Per un video di soli 10 secondi, quindi, serviranno la bellezza di 250 fotografie. Un minuto di time lapse porta via 1.500 scatti.
Detto questo, è anche facile calcolare quanto tempo ci si impiega per realizzare la sequenza desiderata. Supponendo di scattare 1 fotogramma ogni 4 secondi, ci vorranno 250 x 4 = 1000 secondi = 16.6 minuti per elaborare i nostri 10 secondi di video time lapse.

4.1 Time Lapse Calculator, la pillola contro il mal di testa

Se non vuoi avere un’emicrania ogni volta che stai per partire con un nuovo time-lapse forse ti può interessare l’idea di scaricare un’applicazione che si chiama Time Lapse Calculator.
Questo semplice tool ti consente di inserire i parametri di progetto che già conosci (p.e. la durata totale dell’evento e la lunghezza in tempo dell’output finale, considerando anche il numero di frame per secondo), quindi sulla base dei dati inseriti, il software calcola il tempo da impostare sull’intervallometro e molto altro.

4.2 Quale intervallo impostare tra uno scatto e l’altro, sull’intervallometro?

Non c’è una risposta precisa, poiché dipende dal valore ISO impostato, dall’apertura e dalla velocità di scatto. Cercheremo di darvi un’idea di massima delle impostazioni da usare, a seconda del soggetto da ritrarre.
Nuvole e sole
In una giornata ventosa, dove il movimento delle nuvole è davvero piuttosto rapido (e quindi percepibile anche dal nostro occhio senza sforzo), avrai bisogno di scattare con un intervallo variabile tra 5 e 20 secondi tra un frame e l’altro, a seconda che ci sia più o meno vento.
Persone, traffico, urban
Se il tuo soggetto sono le persone in una via ben popolata di una città, o il traffico stesso delle auto, una buona idea è quella di utilizzare un intervallo tra gli scatti di 1” e 4”, tenendo anche conto dell’effetto sfocatura da dare ai pedoni. Se sei in pieno sole, fai uso di filtri ND.
Stelle, luna e scatti notturni in generale
Sono tra i soggetti più difficili da catturare e “far rendere bene” sullo schermo, purtroppo. Qui ci si addentra quasi nell’astrofotografia (a questo proposito vi consigliamo gli ottimi tutorial dedicati, scritti per TLI dai nostri amici astrofili).
In linea generale devi tenere conto del fatto che ti servono lenti molto luminose e costose, di qualità e sensori che abbiano una buona capacità di trattenere il rumore digitale per ottenere buone immagini.
Non solo: è indispensabile non avere esposizioni più lunghe di circa 20”/25” ciascuna poiché otterresti non più stelle, ma scie di stelle (le così dette star-trails). In questo caso, una Canon 5D Mark II è la scelta ideale – per quanto costosa – poiché in grado di generare il minor quantitativo di rumore digitale tra le macchine DSLR sotto i 2500€. Se ne possiedi una, scatta a ISO 3200 con esposizioni di 15”/30” ciascuna.
Una buona impostazione per l’apertura di diaframma in questi casi è tra f/2.8 e f/4.

4.3 Accorgimenti

Tieni sempre conto che la macchina deve avere un tempo minimo in più, dopo lo scatto, per memorizzare le immagini prima di passare allo scatto successivo.
Non solo: se scatti con priorità di diaframma (A) una scena all’alba o al tramonto – o più in generale con condizioni di luce cangianti, c’è un altro rischio di cui tenere conto. Se tu dai infatti all’intervallometro un tempo piuttosto stretto, il rischio che corri è che la macchina “salti un frame” poiché non reagirà all’input in arrivo dall’intervallometro se nel frattempo l’otturatore è ancora aperto per lo scatto precedente.
Questo vale specialmente nelle sessioni di scatto serali / notturne: fai attenzione, e tieni d’occhio la macchina fotografica specialmente in questi momenti. Quindi, apporta gli aggiustamenti necessari facendo estrema attenzione a non toccare il treppiede o muovere la fotocamera!

5. Premi START, rilassati.. ma tieni d’occhio la situazione

Scatta ancora un paio di foto di prova per capire se hai sistemato tutto e l’inquadratura è perfetta come volevi. Utilizza Time Lapse Calculator per capire quanto tempo starai lì a rilassarti icon smile Guida passo passo: realizzare un time lapse , premi START e goditi la tranquillità intorno!
Fare un time lapse è infatti qualcosa di rilassante, che ti permette di esprimere la tua creatività mentre ti godi un momento di relax, magari da solo in montagna, accompagnato dal suono dell’otturatore che scatta.. icon smile Guida passo passo: realizzare un time lapse
Una piccola considerazione in più: se stai scattando specialmente durante l’alba o il tramonto, è necessario tenere d’occhio gli scatti man mano. Questo per evitare spiacevoli sotto/sovra-esposizioni e di conseguenza scatti buttati a fine sessione.
Di tanto in tanto, quindi, guarda la preview dello scatto nello schermo, e se non ti convince puoi sempre – con estrema delicatezza, mi raccomando! – cambiare il valore in corsa. Ovviamente, non dare un cambio netto nelle impostazioni, ma ogni 5/10minuti correggi di uno step la velocità dell’otturatore, rendendo la cosa un po’ più “smooth”: lo noterai meno in post produzione.

6. Torna a casa, e crea il tuo video

Una volta tornato a casa con le tue centinaia di fotografie in sequenza, avrai voglia di creare il video e vedere finalmente il tuo time lapse video prendere vita.
In questo tutorial base, vi illustriamo come creare rapidamente la sequenza realizzata (una sorta di anteprima rapida) con QuickTime Pro, il più semplice da utilizzare in questo caso.

Assicurati di avere nella tua cartella la sequenza delle immagini che comporranno il tuo video. E che le stesse siano in ordine sequenziale come nome del file.
Clicca su File > Open Image Sequence
Il sistema ti chiederà di scegliere la prima immagine. Selezionala, e premi Open
Imposta il frame rate ad un valore tra 10 e 30
Clicca su File > Save as.. Quicktime MOV per ottenere magicamente il filmato time lapse fatto e finito.



Questo è il Tutolia base per cominciare ma se volete approfondire il discorso "professionalmente" allora continuate dal fondo della pagina in questione:

Timelapse Italia


ghismo(82)
00mercoledì 11 dicembre 2013 19:08
ecco alcuni lavori creati in TIMELAPSE:

vimeo.com/67621971

vimeo.com/31351073

vimeo.com/32894355

SeonQuad
00mercoledì 11 dicembre 2013 21:41

prima o poi devo provarci..magari con la neve, questo è bellissimo


Horizons from Randy Halverson on Vimeo.




Wincy85
00mercoledì 11 dicembre 2013 23:54
Interessantissimo!!
Grande Ghismo!!!
SeonQuad
00giovedì 12 dicembre 2013 12:04

anche farlo al campus alla sera della night ride ^__^
Fabrice75
00venerdì 13 dicembre 2013 06:39
[SM=g2451821] [SM=g2451809] Grazie Ghismo..questa proprio non la sapevo!!

Mitico!
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