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superman

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    davidrostov2003
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    00 11/10/2004 13:04
    come non dedicare una cartella all'eroe d'acciaio?
    e come non dedicare questa cartella all'uomo che ne ha impersonato, nell'immaginario collettivo, tutti gli aspetti?

    MORTO REEVE, IL SUPEREROE CHE NON SI ARRESE
    ROMA, 11 OTT - Il suo destino si chiamava Eastern Express, il cavallo che dieci anni fa lo disarciono' fermando una carriera che volava verso il successo. Ma Christopher Reeve, il Superman piu' amato e famoso del cinema, non smise mai di essere un supereroe. Con una forza e una determinazione che sembrano possibili solo al cinema, Reeve, in dieci anni, ha combattuto la sua vita da grave tetraplegico (non poteva respirare senza l'assistenza di una macchina), mettendo il suo prestigio e le sue sofferenze al servizio delle battaglie scientifiche: la piu' appassionata quella a favore dell'uso degli embrioni per la ricerca sulle cellule staminali. Ha creato insieme alla moglie Dana una fondazione per raccogliere fondi in favore della ricerca sulle lesioni al midollo spinale. E pubblicamente aveva denunciato la tendenza dell'amministrazione Repubblicana e del presidente Bush di frenare per motivi religiosi la ricerca sulle cellule embrionali che rappresentano una speranza per rigenerare il midollo spinale. Ma il suo amore per il cinema non e' mai venuto meno ed e' sempre stata l'altra grande ragione di vita. E anche in questo riuscì ad essere ammirevole. Appena un anno dopo l'incidente, nel '96 era gia' tornato al lavoro dando la voce al personaggio di Re Artu' per un cartone animato della Warner Brothers. Dietro questa necessita' di tornare al lavoro, c'era pero' anche il non celato bisogno di denaro per curarsi: 400.000 dollari l'anno. Come confesso' la moglie Dana: ''Tra meno di tre anni - disse allora - avremo dato fondo a quanto ci spetta dall'assicurazione''.




    un ricordo piccolo, ma doveroso, per colui che ha dato tanto alla nostra fantasia.
    non lo dimenticheremo mai.
    [SM=g27834]

    [Modificato da davidrostov2003 15/01/2005 18.32]

    Best Regards, David.
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    davidrostov2003
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    00 20/10/2004 08:10
    ancora un ricordo
    ancora un ricordo di christopher reeve, pubblicato ieri sul sito ufficiale della dc comics.


    CHRISTOPHER REEVE - HE GAVE NEW MEANING TO BEING A SUPERMAN


    October 19th, 2004 -

    All of us in the Warner Bros. family are deeply saddened by the passing of Christopher Reeve, not only for his unforgettable work in front the camera on the Superman films and, more recently, his memorable appearances on Smallville, but most of all for his tireless efforts on behalf of all those affected by paralysis. His dedication to others, as well as his own courageous battle, will remain an inspiration to us for years to come.

    DC Comics President and Publisher Paul Levitz said: "We'll miss Chris for his friendship and for his wonderful portrayal of our character. In the last years of his life, he gave new depth to what being a Superman can mean."


    Best Regards, David.
  • Giovanna CSP
    00 22/10/2004 07:32
    In quale cartella mandare un saluto se non in quella di Superman?
    Ciao Davidarrosto, un saluto da chi ha mangiato panini con te sotto un sole a dir poco cocente. Ossequi alla signora Loise Lane.[SM=g27824]
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    m.harlock
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    00 22/10/2004 12:12

    Mi piace ricordarlo con questa foto.....







    Un pò di notizie su di lui...


    Nome: Christopher Reeve

    Data e luogo di nascita: 25 Settembre 1952, New York City, New York, USA.

    Data e luogo di morte: 10 Ottobre 2004, New York City, New York, USA.

    Prima di fare Superman nel film omonimo del 1978, Christopher Reeve si prepara con profitto alla carriera d'onore. Dopo aver cominciato a recitare in teatro a nove anni, in una piccola compagnia, si laurea all'università Cornell e studia recitazione alla Juillard School. Fa esperienze sia con la Comedie Française che col National Theatre di Londra. Ha recitato al fianco di Katherine Hepbum a teatro e in un serial americano. Nel 1977 la prima apparizione al cinema in Salvate il Gray Lady di David Greene, con Charlton Heston. La popolarità giunge l'anno dopo col personaggio-eroe dei fumetti al quale aderire anche in Superman ll e Superman lll, del 1980 e 1983, oltre che nell'ultimo Superman lV, vero e proprio fiasco. Dunque la saga si conclude nel 1986 ma nel frattempo Reeve ha recitato in film impegnativi anche se di scarso successo di pubblico. Dal fisico robusto ma dal volto ambiguo e delicato forse deve a questo contrasto la difficoltà a incontrare completamente i favori del pubblico. In alcuni casi il fisico lo rende poi fuori parte in ruoli non da fanta-eroe, nonostante il talento e il temperamento non gli manchino. Nel 1996 purtroppo l'attore rimane vittima di un incidente a cavallo, che lo costringe alla totale immobilità: nonostante la sua grave situazione, però, trova la forza di girare il film per la televisione La finestra sul cortile (remake del film omonimo del 1954) dove interpreta la parte di un paraplegico che assiste a un delitto dalla finestra della sua stanza.


    Si ringrazia

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    m.harlock
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    00 22/10/2004 12:21

    Aveva solo 26 anni quando aveva sbaragliato la concorrenza di centinaia di contendenti per diventare Superman su grande schermo per la regia di Richard Lester. Un trionfo planetario. Per ottenerlo Christopher aveva dovuto rinvigorirsi, mettendo su una quindicina di chili. Poi, per quattro volte era stato supereroe. Al punto da rimanere artisticamente intrappolato dalla tutina. Non che non avesse cercato altre strade attraverso ruoli diversi (e molti li aveva fatti cadere lui stesso), ma il confronto con quel blockbuster e quell'immagine così prepotente era impari. Eppure Christopher non è un novellino. Ha fatto la gavetta e le scuole, cominciando a recitare sin da bambino. La svolta decisiva avviene all'università, a Cornell, dove già lavora come attore professionista e al momento della laurea viene selezionato insieme a un compagno di studi, Robin Williams, per andare a New York e perfezionarsi presso la prestigiosa Juilliard School of Performing Arts.
    Dopo averlo portato alla fama con un solo ruolo e avergli in qualche modo impedito di liberarsene, il destino ha progettato per lui una svolta micidiale. Il 21 maggio del 1995 esce negli Stati uniti un film che lo vede protagonista: Al di sopra di ogni sospetto, un thriller in cui Christopher interpreta la parte di un poliziotto paralizzato. Meno di una settimana dopo, durante una gara d'equitazione in Virginia, Christopher cade rovinosamente da cavallo. Per diversi giorni lotta con la morte. Sopravvive, ma la spina dorsale non ha retto, rimane completamente paralizzato. Deve utilizzare macchinari anche per respirare. Successivamente Reeve ha confessato di avere anche pensato alla morte in quei momenti come via d'uscita per una situazione insostenibile. Qui entra in scena Dana Morosini, sua moglie da qualche anno. E' lei a ridargli fiducia e a spingerlo a combattere. La coppia realizza il Christopher and Dana Reeve Paralysis Resource Center, un centro di supporto, sostegno e informazione per tutte le persone affette da paralisi. Nel progetto vengono investiti 22 milioni di dollari. Ma Christopher non si limita a questo. Combatte in ogni direzione. Si sottopone a diversi interventi chirurgici e terapie. Presenzia a manifestazioni pubbliche, compresa la notte degli Oscar, invitando i suoi colleghi più fortunati a non dimenticare l'impegno sociale. Proprio venerdì scorso John Kerry, nel dibattito televisivo con George Bush, ha citato Reeve per la sua attività a favore della ricerca sulle cellule staminali, e ha definito l'attore oggi come «un vero eroe americano» e «una fonte d'ispirazione per tutti noi». La ricerca sulle cellule staminali era diventata letteralmente una ragione di vita e di speranza per Reeve, che si era trovato così coinvolto anche nel confronto politico, vista l'opposizione repubblicana all'uso degli embrioni. Gli amici di Christopher sono unanimi nel ricordare come fosse convinto che, prima o poi, grazie a queste ricerche, sarebbe riuscito a mollare la sedia a rotelle. Forse un eccesso di ottimismo, ma è pur vero che sino a qualche anno fa la paralisi veniva considerata una condizione assolutamente senza ritorno, oggi invece quell'idea è completamente superata, e la ricerca è in corso per trovare il modo per offrire possibili vie d'uscita. In questo senso il centro fondato con la moglie è una risorsa decisiva sia per la capacità propulsiva e divulgativa, sia perché in grado di offrire informazioni e assistenza. Grazie agli sforzi e alle terapie Christopher è stato in grado di lavorare (ha diretto dei lavori televisivi, ha dato la voce come narratore e ha interpretato il remake televisivo di La finestra sul cortile) e di parlare per quindici minuti senza ricorrere al respiratore. Progressi che al momento dell'incidente sembravano pure illusioni da fantascienza. Ora sembra quasi facile dire che Reeve si sia comportato da vero Superman nella realtà, confrontandosi con una situazione difficilissima e cercando di uscirne per sé e per gli altri. «Un giorno potrò camminare» amava ripetere. Ora sappiamo che quel giorno non ci sarà ma chissà che l'impegno di Christopher e Dana in questi anni non porti qualcun altro a poter camminare dopo avere vissuto l'incubo della paralisi. E sarebbe straordinario se dovesse essere ricordato per questo piuttosto che come attore. Per il momento è proprio Dana che ringrazia «i milioni di fan di tutto il mondo, che hanno sostenuto e amato mio marito in tutti questi anni».

    Da Il Manifesto, 12 ottobre 2004
    Antonello Catacchio
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    m.harlock
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    00 22/10/2004 12:25

    Superman vola nei cieli ed è dotato di poteri straordinari, ma la sua vita non è più facile per questo, anzi. Christopher Reeve era bello, coraggioso, sensibile e dotato, ma la sua vita non è stata più facile di quella degli altri, anzi. Il suo fisico imponente, così in contrasto con il volto delicato, e quell’espressione “pulita”, invece di spianargli la strada del successo, ha finito con il relegarlo in certi ruoli. Reeve, uno dei pochi attori che ha pagato per la sua bellezza, era un professionista sottovalutato. Nato a New York il 25 settembre 1952, aveva cominciato a lavorare come attore molto presto, riscuotendo ottimi risultati. Non a caso, fu scelto, insieme con Robin Williams, tra migliaia di candidati, per frequentare l’ambitissima Juilliard School of Performing Arts di New York.
    Il suo esordio vero fu in tv, nei panni di Ben Harper in Love of Life , nel 1974. Al cinema debuttò nel 1977, con Salvate il Gray Lady di David Greene, con Charlton Heston. Ma il pubblicò imparò a conoscerlo l’anno dopo, quando diede per la prima volta il volto all’eroe dei fumetti Superman. Da quell’anno la sua carriera non si era mai fermata. E, accanto ai quattro Superman , Christopher Reeve aveva interpretato anche film di spessore: da Trappola mortale di Sidney Lumet (1982) a I Bostoniani di James Ivory (1984) a Rumori fuori scena di Peter Bogdanovich (1992). Vale senz’altro la pena di citare anche Quel che resta del giorno di James Ivory, con Anthony Hopkins ed Emma Thompson, in cui l’attore dà vita all’inglesissimo Mr. Jack Lewis, alle cui dipendenze lavora il maggiordomo Hopkins. Nel 1988 prese parte al remake di Prima Pagina , Cambio Marito di Ted Kotcheff, con Burt Reynolds e Kathleen Turner. Ma Reeve lavorò anche con la Comédie Française e con il National Theatre di Londra.
    Il destino di Christopher Reeve, però, si chiamava Eastern Express, il cavallo che il 29 maggio 1995 si fermò davanti al terzo ostacolo, facendo volare l’attore oltre la siepe. Reeve non riuscì a liberare le mani dalle briglie e si procurò una lesione alla colonna vertebrale che lo paralizzò dal collo in giù. L’incidente distrusse il corpo, ma non la mente. E, appena le cure gli permisero di fare a meno del respiratore artificiale per qualche ora, tornò a lavorare. Nel 1997 debuttò come regista, con In the Gloaming , con Glenn Close nel ruolo della madre di un gay che muore di Aids. L’anno dopo, recitò in Rear Window di Jeff Bleckner, remake del celebre capolavoro di Hitchcock La finestra sul cortile . Reeve era nei panni che furono di James Stewart, il giornalista costretto su una sedia a rotelle. E adesso, ora che il Superman più amato della storia è caduto in coma, qualcuno ha staccato la spina.

    Da Il Messaggero, 12 ottobre 2004
    Roberta Bottari

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    m.harlock
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    00 22/10/2004 12:58
    Cresciuto nel New Jersey, nato da famiglia intellettuale estranea allo show business, bilaureato con una tesi sul teatro inglese, Reeve passerà nei dizionari come l' eroe hollywoodiano volante Superman, anche se per un atroce scherzo del destino ha vissuto i suoi ultimi nove anni su una sedia a rotelle ed è morto proprio mentre pensava di dirigere un film su una ragazza paraplegica. Ma il duplice ruolo del fumetto - da una parte l' uomo comune dall' altra l' eroe - fu impersonato con tutti gli optional del cinema giocattolo in un serial di sempre minor interesse (registi Donner e Lester) dal’ 78 all' 87. Di essere stato scelto fra i molti candidati, Reeve lo seppe dall' autista che lo portava in areoporto. Ma per contratto l' attore, magrolino e intellettuale, giovane partner di vecchie glorie del palcoscenico come Katharine Hepburn e Celeste Holm, si doveva fare i muscoli e ingrassare. Ma la mutazione fisica rientra nel training dell' attore hollywoodiano. Cosa non si fa per un kolossal. Al momento di andare sul set - disse - potevo sfidare Cassius Clay. Era agli ordini di un eroe venuto dal pianeta Krypton ma nato a Cleveland nel’ 33 dalle menti complementari di Siegel e Schuster che lo resero un fumetto amato da milioni di affezionati lettori. Il lancio internazionale funziona, anche se Reeve fa la figura di un effetto speciale ed è più spiritoso nel suo doppio umano, Clark Kent, l' imbranato reporter innamorato. C' era il dubbio che Reeve rimanesse quell' attore aitante alto 1 metro e 9O, ex fattorino, cui era capitato di impersonare Superman ma di supermania era soffocato. La storia non fece in tempo a finire così. Reeve, oltre a una serie tv di successo (Love of Life), frequentò molto e bene il teatro, mettendosi in luce in luce in Fifth of July, sulla guerra nel Vietnam ma anche nel classico Matrimonio di Figaro di Beaumarchais e nel Carteggio Aspern di Henry James con la Redgrave. Al cinema si dedicò ad altri, più sensibili generi. Al giallo psicologico, per mano di Sidney Lumet in Trappola mortale, dove impersonava uno scrittore omosessuale; o negli Insospettabili di Mankiewicz, un complotto di gran classe giocato con brio insieme a Laurence Olivier; o all' elegante film letterario, preso per mano da Ivory che lo volle nei Bostoniani, sempre di James, come il meridionale reazionario e poi in Quel che resta del giorno, dov' è un perfetto padrone americano di una casa di bon ton inglese. La sua personalità ha sempre avuto l' io diviso: da un lato, il più vistoso, il divo americano per grossi spettacoli costosi e un po' infantili; dall' altro la personalità dal tocco inglese. Spesso timido col gentil sesso, Reeve è anche il fidanzato tradito di Ciao Julia sono Kevin. Fanno parte della sua troncata carriera anche un film d' avventure con Heston, Gray lady down, Ovunque nel tempo, Cambio marito con la Turner e Reynolds (variante televisiva di Prima pagina), Street Smart di Schatzberg, Monsignore di Frank Perry, nel ruolo di un ambizioso sacerdote, la riduzione della buffa commedia di Frayn Rumori fuori scena. Nel’ 98, costretto all' immobilità, aveva interpretato con impegno il ruolo di James Stewart, bloccato dal gesso a una gamba, nel remake per la tv di La finestra sul cortile di Hitchcock diretto da Jeff Bleckner accanto a Daryl Hannah e Robert Forster. E lo scorso anno partecipò a Smallville, una serie tv con protagonista un Clark Kent adolescente(Tom Welling) e non ancora a conoscenza dei suoi poteri.


    Da Il Corriere della Sera, 11 ottobre 2004
    Maurizio Porro


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    m.harlock
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    00 22/10/2004 12:59

    Strano destino quello di Reeve, comunque dominato da una costante: quella dell'eroismo, prima nel cinema e poi nella vita e nella malattia. Christopher Reeve era nato a New York nel 1952, figlio di una giornalista e di uno scrittore: laureato alla prestigiosa Cornell University di Itaca venne poi ammesso, insieme al grande amico Robin Williams (che gli sarà sempre vicino, aiutandolo anche economicamente nella malattia), all'ambitissima Julliard School of Performing Arts di New York. Nel’76 l'esordio a Broadway, al fianco della grande Katharine Hepburn in A matter of gravity, e ben presto il debutto a Hollywood nel’78 con Salvate il Gray Lady con Charlton Heston. Ma proprio in quell'anno gli venne offerto il ruolo che, nel bene o nel male, segnò la sua carriera. Con quel fisico imponente e quella faccia da persona pulita, chi meglio di lui poteva impersonare l'eroe più amato dagli americani, Superman? E così nel’78 arrivò il grande successo con il primo Superman cui seguirono Superman II nel 1980, Superman III nell'83 e Superman IV nell'87. Un po' imprigionato da quell'immagine di superoe Reeve recitò anche in film più impegnativi come I bostoniani di James Ivory dell'84 e Quel che resta del giorno nel’93, oltre che sul palcoscenico della Comédie francaise e del National Theatre di Londra.
    Ma il suo strano destino lo attendeva al varco. Nel 1995 durante una gara d i corsa ad ostacoli, fu sbalzato dal suo cavallo e si ritrovò a terra con due vertebre cervicali spezzate e il corpo paralizzato. Da lì iniziò la seconda vita da eroe «vero». Reeve non si diede per vinto ed iniziò una battaglia per ridare speranza a tutti i malati come lui, affiancato dall'amatissima moglie e dai tre figli. Costretto su una sedia a rotelle e collegato a un respiratore artificiale senza cui non poteva sopravvivere, si sottopose come cavia volontaria a diverse terapie Nel’99 creò una fondazione per lo studio della paralisi, finanziò la ricerca medica, organizzò eventi sportivi per disabili, si mise alla testa del movimento per la ricerca sulle cellule staminali, intraprese l'opera di lobbying per far approvare dal Congresso Usa norme sul reinserimento dei disabili nel lavoro attivo e sui sussidi a loro favore. Nel’98 ritornò persino a recitare nel remake televisivo de La finestra sul cortile di Hitchcock, mentre come regista aveva diretto nel’97 Glenn Close in In the gloaming. Sempre pieno di iniziative, Reeve nel maggio scorso stava pensando di tornare alla regia con un film sulla storia di una ragazza paraplegica alle prese con gli studi di Harvard. Solo la malattia è riuscita a fermare, domenica pomeriggio, il suo entusiasmo per la vita.

    Da L’Avvenire, 12 ottobre 2004
    Angela Calvini
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    m.harlock
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    00 22/10/2004 13:04
    Ecco il nuovo Superman....







    Si chiama Brandon James Routh, il nuovo volto di Superman nel prossimo film del supereroe.

    Le riprese dovrebbero cominciare il prossimo anno in Australia.

    La decisione è stata presa dopo una sola settimana dalla morte di Christopher Reeve.... [SM=g27812]

    Brandon è un ex modello, ha 25 anni e fin ad'ora ha lavorato solo per piccole produzioni.

    [Modificato da m.harlock 22/10/2004 13.05]

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    elibett
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    Utente Junior
    00 03/11/2004 22:39
    Per me ...caro Davidarrosto
    ...sei tu il mio Superman!...
    [SM=g27821] [SM=g27821] [SM=g27836] [SM=g27836]

    [Modificato da elibett 03/11/2004 22.49]

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    davidrostov2003
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    Utente Junior
    00 03/11/2004 22:53
    grazie...
    grazie! si vede che sei la mia compagna di vita!
    [SM=g27836]
    Best Regards, David.
  • Silvia
    00 07/01/2005 21:16
    una nuova serie di superman??? quando?
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    davidrostov2003
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    Utente Junior
    00 06/03/2005 18:34
    Superman Forever
    Best Regards, David.