E poi il Castello di Buonconsiglio a Trento
Cinto dalla poderosa bastionata cinquecentesca, il grandioso complesso del Buonconsiglio è certamente uno dei più famosi castelli italiani e, per la sua importanza storica ed artistica, il più notevole dei Trentino. Dominato dalla Torre Grande, l'edificio più antico dei castello, il multiforme complesso attuale è il risultato di numerose modifiche ed aggiunte, succedutesi nell'arco di quasi cinque secoli. Nonostante la volontà rettificatrice e io spirito unificatore dei lavori intrapresi nel XVI secolo, secondo la suggestione dei Rinascimento italiano, il frutto della precedente architettura spontanea medioevale non ha perso la sua fisionomia pittoresca e disordinata, tanto che non smetterebbe mai di visitare questo intreccio di edifici, cortili e torri, per scoprire prospettive sempre nuove e scorci suggestivi.
Il nucleo originario del complesso venne eretto nel XIII secolo da Sodegario di Tito, podestà di Trento per conto di Ezzelino da Romano, sul dosso detto in passato « dei Malconsiglio », dall'antico termine tedesco Mahl che significa luogo di riunione, di consiglio. Nata come sede dei potere usurpatore ‑ Ezzelino aveva invaso il principato trentino, conquistando un buon numero di castelli ‑ l'antica fortezza, isolata sul dosso, era difesa da una cortina di mura sia da attacchi esterni che da possibili sommosse cittadine. Tornato nel 1255 ai vescovi trentini, il castello auguralmente cambiò il nome di Bounconsiglio, fraintendendo così l'etimologia primitiva, e da allora fu continuamente ampliato e modificato dai vari vescovi che si succedettero sulla cattedra di Trento. All'Hinderbach si debbono i numerosi lavori che nel '400 abbellirono e ingentilirono il Castelvecchio, privandolo della grinta guerresca di antica fortezza. Nella prima metà dei XVI secolo il vescovo Bernardo Clesio edificò il Magno Palazzo, affidando i lavori ad uno stuolo di artisti italiani e nordici che, in un decennio di continue migliorie ed abbellimenti, realizzarono una delle più ammirevoli residenze rinascimentali trentine.
Occupato dalle truppe napoleoniche, quindi dagli austriaci, il Buonconsiglio venne spogliato di tutti i suoi tesori ed adibito a caserma e prigione: nel 1916 vi furono condannati e giustiziati i patrioti trentini Fabio Filzi, Damiano Chiesa e Cesare Battisti. Attenti lavori di restauro, diretti dal prof. Giuseppe Gerola, hanno fondamentalmente restituito al castello la fisionomia originaria.